A cura di Stefania Basso
L’inflazione bassa e la posizione fiscale neutrale del Governo continueranno a supportare la fiducia e i consumi. Barclays
Il clima di fiducia dei consumatori in Italia è salito da 107,7 a 110,9 a marzo, guidato dalla fiducia generale nell’economia che è aumentata da 138,1 a 144,8 punti, rispetto a quella personale, che passa a 99,7 da 98,0. Anche il clima di fiducia futuro è salito in modo sostenuto (da 121,8 a 123,9 punti), congiuntamente al clima di valutazione corrente (+102,2 da 98,5).
L’attesa sulla disoccupazione continua a scendere. Dopo aver toccato i 50 punti nel quarto trimestre 2014, il saldo è sceso a un minimo storico di -3 a marzo da 10.
La fiducia delle imprese è salita a 103,0 a marzo da 97,5 preliminare (al di sopra della media di lungo periodo pari a 98,5), guidata dal miglioramento della fiducia dei vari settori. In particolare la fiducia delle imprese minerarie e manifatturiere è migliorata a 103,7 da 100,5 punti, la fiducia del settore delle costruzioni è cresciuta a 116,0 da 108,5 mentre la fiducia del settore dei servizi e del commercio al dettaglio è rimbalzata a 108,1 e 103 da 100,4 e 101,0 rispettivamente.
In virtù dell’aumento di fiducia di marzo il team di Barclays stima una crescita del pil dello 0,7% quest’anno, dopo una contrazione durata per tre anni consecutivi.
In particolare sul fronte della famiglie, l’inflazione bassa e la posizione fiscale neutrale del Governo potrebbero continuare a supportare la fiducia e i consumi (come evidenziato anche dagli ultimi dati delle vendite di gennaio), mentre la riforma del mercato del lavoro e i recenti dati positivi sull’occupazione potrebbero aver contribuito ad abbassare i timori sulla disoccupazione.
Per quanto riguarda le imprese, l’indebolimento dell’euro e i prezzi bassi dell’energia hanno supportato le aziende. Le imprese orientate all’estero sembrano particolarmente positive dato che l’atteso fatturato delle esportazioni è rimbalzato a +15, avvicinandosi al massimo storico del terzo trimestre 2013.