A cura di Stefania Basso
Prevista un’ulteriore riduzione dei tassi da parte della RBA a marzo. Commento mensile di AllianceBernstein
La Banca centrale australiana (RBA) ha tagliato i tassi di 25 punti base a febbraio portandoli al 2,25%. La manovra non ha sorpreso il mercato, che aveva già prezzato le riduzioni a partire dalla seconda metà di dicembre e la speculazione è aumentata sulla scia dell’allentamento a sorpresa della Bank of Canada. L’incertezza era dovuta perlopiù alle tempistiche esatte degli interventi mentre si diffondevano le voci (di giornalisti “ben informati”) con l’avvicinarsi dell’incontro di politica monetaria.
Da tempo ormai si parla di allentamento della politica monetaria in Australia come tema chiave del 2015. La crisi del super-ciclo delle commodity continua a gettare ombra generando uno schiacciamento dei redditi nazionali, una crescita economica inferiore alla media e un aumento della disoccupazione. Dal comunicato stampa emerge che la RBA ha abbassato l’outlook di crescita ed espresso la fiducia nell’inflazione, che rimarrà conforme all’obiettivo anche con un tasso di cambio più basso – un esplicito intento di allentamento della policy.
La fiducia della RBA riguardo all’inflazione si deve perlopiù alla crescita contenuta dei salari, un tema comune a livello globale. E i possibili timori di aumento dei prezzi delle case sono stati fronteggiati grazie alle misure macro prudenziali.
Dal rapporto della RBA non è emerso un atteggiamento esplicito. Il team di AllianceBernstein prospetta un’ulteriore riduzione dei tassi a marzo mentre il mercato sta prezzando altri due tagli entro fine anno. Il dollaro australiano ha risentito dell’intervento della RBA ed è previsto un ulteriore indebolimento.
La Banca centrale della Nuova Zelanda (RBNZ) non è stata immune alla rivalutazione della policy globale. L’annuncio della politica monetaria di gennaio ha enfatizzato la neutralità in modo indubbio, evidenziando che “le future correzioni dei tassi di interesse, sia al rialzo sia al ribasso, dipenderanno dal flusso dei dati economici”. E’ il primo segnale di possibilità di un taglio dei tassi da parte della RBNZ.