a cura di Stefania Basso
Stimato un tasso di crescita superiore al 3% nel 2015. Il commento di Agata Urbanska-Giner, Economist di HSBC
La ripresa iniziata nel secondo trimestre 2013 proseguirà nel 2015. I tassi di crescita trimestrali dal secondo trimestre 2013 hanno toccato in media lo 0,8% trimestre su trimestre, il 3,2% annuo. Anche se nel 2014 la crescita è rallentata leggermente su base annua, dal 3,5% anno su anno nel secondo trimestre al 3,1% anno su anno nel quarto trimestre, la struttura della crescita, il miglioramento del mercato del lavoro e gli indicatori chiave mostrano un tasso di crescita sostenuto superiore al 3% nel 2015.
L’economia è cresciuta del 3,3% anno su anno nel 2014 e in modo bilanciato. La domanda interna è accelerata al 4,6% anno su anno, in rialzo dallo 0,2% del 2013, il tasso di crescita più solido dal 2008. L’investimento fisso è cresciuto al 9,5% anno su anno, il rialzo più forte dal 2007 e la crescita dei consumi privati è stata la più solida dal 2009, segnando +3,1% anno su anno. Anche le esportazioni sono cresciute nel 2014, in misura maggiore rispetto al 2013, sebbene la ripresa del commercio nell’eurozona sia stata offuscata dal calo delle esportazioni verso la Russia e l’Ucraina. Nel 2015 la domanda interna rimarrà ancora l’elemento principale di crescita, anche se, alla luce della forte ripresa nel 2014, il tasso di crescita potrebbe rallentare quest’anno.
I costi dei salari reali sono cresciuti del 5,6% anno su anno nel 2014, il rialzo più sostenuto dal 2008 e potrebbero salire ulteriormente nella prima metà del 2015 per l’aumento della deflazione e il miglioramento costante dell’occupazione. Inoltre grazie alle tendenze positive, l’aumento della fiducia dovrebbe stimolare la domanda di credito. La crescita del credito ha toccato il picco a metà 2014.
Il Consiglio di Politica Monetaria ha annunciato la fine del ciclo di allentamento a marzo, dopo aver ridotto i tassi di interesse chiave due volte, per un totale di 100 punti base nell’ottobre del 2014 e nel marzo del 2015. Il tasso attuale, pari a +1,50%, offre ancora tassi di interesse reali elevati in Polonia rispetto ad altri paesi dell’UE o ad altri mercati emergenti. La banca centrale prevede una crescita stabile superiore al 3% anno su anno nel biennio 2015-17. Il CPM ha optato per un allentamento monetario misurato al fine di mitigare i rischi causati da tassi di interesse ultra-bassi per la stabilità finanziaria nel medio termine.
Quali sono i rischi al rialzo? Secondo HSBC la spesa per i consumi nel 2015 potrebbe beneficiare dell’aumento dei salari reali grazie alla deflazione e a tassi di interesse storicamente bassi.
L’inasprimento del conflitto in Ucraina rimane invece il principale rischio al ribasso. Al di là delle esportazioni deboli, le tensioni potrebbero indebolire la ripresa dei consumi e la fiducia delle imprese.
Il Comitato di Politica Monetaria privilegia tassi di interesse reali elevati ma questi potrebbero portare a un apprezzamento dello zloty che peggiorerebbe l’outlook dell’inflazione.