A cura di Stefania Basso
Il commento mensile su Asia ex Giappone di AllianceBernstein
AllianceBernstein (AB) ha mantenuto la previsione di crescita del pil asiatico del 5,8% nel 2015 ma le stime sull’inflazione sono diminuite a causa dell’intensificarsi della pressione disinflazionistica. L’inflazione asiatica potrebbe toccare in media il 2,2% nel 2015 (in calo dal 2,4% preliminare). L’inflazione dei mercati asiatici, ad esclusione di Cina e India, potrebbe aggirarsi intorno al 2,0% (40 punti base in meno rispetto alle previsioni preliminari di AB).
La politica monetaria rimarrà accomodante in Asia a causa del calo dei prezzi delle commodity e della performance ancora modesta della crescita regionale. Le Banche centrali asiatiche manterranno una politica monetaria espansiva quest’anno. Alcune potrebbero tagliare i tassi ulteriormente, malgrado la prevista normalizzazione della policy da parte della Fed verso metà 2015. Cina, India, Indonesia, Corea del Sud e Vietnam potrebbero abbassare ulteriormente i loro costi di finanziamento, mentre Malesia, Filippine, Thailandia, Singapore e Taiwan rimarranno “dovish” riguardo alle rispettive posizioni di politica monetaria.
La crescita bassa e il calo dell’inflazione rappresentano uno scenario favorevole per i mercati obbligazionari locali. Un ulteriore supporto potrebbe provenire dagli afflussi di capitali, grazie all’estensione del quantitative easing in Europa, già prima fonte di investimento estero nei mercati azionari asiatici. Il team di AB è particolarmente positivo sulle obbligazioni locali di Indonesia e India. I mercati non hanno ancora pienamente prezzato il pieno effetto della disinflazione.