A cura di Stefania Basso
Malgrado l’allentamento monetario il calo dei prezzi delle commodity pesa sulla crescita economica. Il commento trimestrale di City of London
La crescita economica in Australia rimane al di sotto del tasso tendenziale e in rallentamento. La crescita del pil del quarto trimestre è rallentata al 2,5% anno su anno dal 2,7% del secondo e terzo trimestre e dal 3,0% nel primo trimestre. A febbraio la Reserve Bank of Australia (RBA) ha abbassato le previsioni di crescita del 2015 tra l’1,75 e il 2,75% dal 2,0%-3,0% di novembre. La banca centrale stima una crescita ancora inferiore al tasso tendenziale più duratura rispetto alle attese preliminari.
Alla luce dei dati economici la RBA ha tagliato i tassi di 25 punti base portandoli al 2,25% a febbraio, la prima riduzione dal 2013. Il mercato prevede un allentamento di 50 punti base nel corso dei prossimi 12 mesi. La visione del mercato è supportata dalla retorica della banca centrale e dai dati disponibili. Il Governatore della RBA, Glenn Stevens, ha dichiarato a marzo che “l’economia potrebbe operare con un grado di capacità residua ancora per qualche tempo”. Nello stesso tempo, la disoccupazione è salita al 6,4% a gennaio dal 6,0% dell’anno precedente. Secondo la RBA la crescita attuale è troppo bassa. Per abbassare il tasso di disoccupazione è necessaria una crescita del 3,0%.
Inoltre, l’inflazione “core” e quella nominale sono scese al livello più basso dal 2012. Quest’ultima è scesa sotto il target della RBA, pari al 2-3%, rafforzando la possibilità di un ulteriore allentamento. I prezzi delle case invece continuano a salire (+7,0% anno su anno nel quarto trimestre). Tali fattori hanno supportato la fiducia, dato che l’indice di fiducia dei consumatori ha superato la soglia dei 100 punti (gli ottimisti superano i pessimisti) a febbraio per la prima volta in un anno.
I rischi esteri però rimangono elevati. La Cina ha iniziato il ciclo di allentamento a novembre ma permane il rallentamento economico, con pressione al ribasso sul minerale di ferro, che rappresenta il 20% dei proventi delle esportazioni dell’Australia. Il prezzo del minerale di ferro è sceso di un quinto da luglio in dollari australiani. Tale contesto potrebbe mantenere l’attività mineraria contenuta e generare un deterioramento dei conti esteri.
Strategia del mercato: il deterioramento dei fondamentali indica la continua pressione al ribasso sul dollaro australiano. Le valutazioni sono in linea con quelle dei mercati maturi e la valutazione relativa è poco inferiore alla media di lungo temine. Viene mantenuta una posizione di sottopeso sul paese.