Crescita robusta, calo inflazione e miglioramento dei deficit gemelli continuano a offrire un outlook economico solido. City of London IM
a cura di Stefania Basso
Prosegue lo slancio di crescita dell’India. Il trimestre che si è concluso a marzo ha registrato un rendimento del 7,5% anno su anno, in rialzo dal 6,4% anno su anno del trimestre precedente, portando la crescita nell’anno fiscale 2015 al 7,3% (contro il 6,9% dell’anno precedente). Con la crescita dei consumi sostanzialmente invariata, il rendimento si basa perlopiù sul moderato incremento degli investimenti. I recenti dati della produzione industriale sono stati volatili, ma con un rendimento anno su anno del 4,1% a maggio e il PMI manifatturiero a 51,3 punti a giugno, gli indicatori ad alta frequenza rivelano una crescita robusta. Si stima una crescita della spesa in conto capitale mentre i consumi rurali potrebbero rimanere contenuti a causa delle piogge dei monsoni (il settore agricolo rappresenta il 17% del pil).
L’indice dei prezzi al consumo (CPI) è sceso al 5,9% anno su anno nell’anno fiscale 2015, in ribasso dal 9,5% dell’anno precedente. Con i dati di maggio al 5,0% anno su anno l’inflazione sembra stabilizzarsi, in linea con un target di crescita inferiore al 6% nel gennaio 2016. Il rischio chiave rimane l’outlook dei prezzi degli alimentari per le conseguenze dei monsoni di quest’anno (i prezzi dei generi alimentari rappresentano circa la metà del paniere CPI). Il WPI invece rimane in deflazione ma con i prezzi del petrolio in fase di stabilizzazione, potrebbe tornare in territorio positivo entro fine anno. Il calo dell’inflazione ha consentito alla RBI di tagliare i tassi di interesse di 25 punti base ancora a giugno, portando l’allentamento complessivo a 75 punti base nel 2015. La RBI potrebbe mantenere lo status quo per il resto dell’anno ma adotterà ulteriori misure accomodanti se il CPI dovesse sorprendere al ribasso.
Anche i disavanzi gemelli dell’India si sono ristretti nell’anno fiscale 2015. Il disavanzo fiscale è sceso dal 4,4% del pil al 4,0%, mentre il disavanzo di conto corrente è calato dall’1,7% del pil all’1,4%, dato che il calo del prezzo del greggio ha abbassato le spese relative alle importazioni e le importazioni di oro sono rimaste contenute. Di conseguenza la rupia è rimasta a un livello pressoché invariato dalla fine del 2014 ed è una delle valute migliori in termini di performance nell’universo emergente.