Rischi al ribasso per la crescita del pil. Il commento di Ercan Erguzel, Global Economics Team di Morgan Stanley
a cura di Stefania Basso
Nella seconda metà dell’anno l’incertezza politica costante continuerà a rappresentare il principale fattore di rischio poiché potrebbe rallentare ulteriormente la crescita del pil e creare un deterioramento in materia di policy.
Correzione al rialzo delle previsioni del CPI: l’outlook economico generale (crescita stabile ma bassa intorno al 3% anno su anno, disavanzo estero in graduale contrazione, finanze pubbliche disciplinate, inflazione superiore alla soglia target e status quo della banca centrale turca (CBT) nella seconda metà dell’anno) è rimasto sostanzialmente invariato da aprile. Alla luce della volatilità della lira turca e dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari, il CPI ha superato le attese nel secondo trimestre. Di conseguenza sono state corrette al rialzo di 1 punto percentuale le attese di fine anno all’8,3% anno su anno.
Rischi al ribasso per la crescita del pil: il dato del primo trimestre, pari al 2,3% anno su anno, ha rivelato che i contributi degli investimenti e delle esportazioni stanno scendendo mentre la domanda interna rimane il motore di crescita, contribuendo per 3,1 punti percentuali alla crescita. Sarà difficile raggiungere una crescita del 3% se si pensa anche alla debole domanda interna sulla scia dell’incertezza politica costante e/o delle condizioni globali di scarso supporto.
La politica continua a rappresentare il timore primario: in linea con la visione del consenso, si stima nel breve la formazione di un Governo di coalizione in seguito al difficile processo di negoziazione. Non è la fine, ma solo l’inizio. Ci saranno altre questioni da seguire attentamente con l’insediamento del nuovo team economico.
Qual è lo scenario alternativo? Se i partiti non riescono a torvare un accordo e a decidere di indire le elezioni anticipate (possibilmente intorno a novembre), si potrebbe arrivare a un deterioramento della politica monetaria e fiscale, innescando possibilmente un taglio del rating a livello “”spazzatura””.