

Le attuali aspettative sulla possibilità di raggiungere una qualche forma di accordo tra il Regno Unito e l’Ue
Al momento non vedo alcuna possibilità di firmare un accordo. L’ambiente tossico di Westminster ha spinto l’UE in una posizione passivo-aggressiva. Il problema principale è che non resta molto tempo prima della scadenza del termine, quindi è praticamente impossibile che venga raggiunto un accordo. Se l’Ue e il Regno Unito trovassero un modo legale per estendere il periodo di transizione, le possibilità di raggiungere un accordo aumenterebbero. Tuttavia, anche questa opzione sembra remota a causa delle molteplici disposizioni di legge che rendono quasi impossibile una proroga.
Le implicazioni per il Regno Unito e per i mercati europei
La situazione economica del Regno Unito dopo il Covid-19 è una delle peggiori nei paesi sviluppati. Aggiungete alcune dure barriere commerciali con il suo partner più importante e avrete un quadro terribile. L’Ue sarà meno colpita da una hard Brexit, e quindi la conseguenza è ovvia: tassi negativi nel Regno Unito, una crisi della sterlina inglese e una massiccia sottoperformance delle attività legate al Regno Unito.
La reazione dei mercati
La recente azione sui prezzi nei diversi mercati dimostra che i Gilts tendono a prezzare un cattivo risultato. Anche gli spread creditizi hanno integrato un certo rischio, ma non abbastanza, a mio parere. La sterlina rimane sul lato ottimista, e mi aspetterei che sia il più grande mover se uno scenario negativo scenario fosse confermato.
Rimanere ribassisti sulla sterlina
Le valute nel loro complesso diventeranno sempre più volatili, dato che abbiamo anche una crisi da Covid-19 da affrontare, oltre alle elezioni americane che si terranno quest’anno. Quindi, preferisco vendere GBP contro EUR piuttosto che GBP contro USD per diminuire il rischio. Ma se gli investitori temono una Brexit senza compromessi, dovrebbero essere sottopesati in GBP fino a fine anno.
Investire in nomi britannici
Dal mio punto di vista, a parte alcuni nomi specifici, le aspettative di crescita del Regno Unito in combinazione con una potenziale Brexit no-deal rendono i nomi britannici troppo rischiosi rispetto ad altre aree geografiche. Tuttavia, se i mercati iniziassero a fissare i prezzi con un premio di rischio più elevato sui nomi britannici, prenderei in considerazione l’ipotesi di andare selettivamente a lungo, a condizione che anche il costo della copertura valutaria diminuisca.
Redazione
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