Ophelia Snyder è co-fondatrice di 21.co, gruppo specializzato nel lancio di prodotti finanziari che semplificano l’accesso alle cripto e ai digital asset. In occasione di un incontro a Milano, è stato possibile approfondire le novità del gruppo e lo stato di un’industria in continuo divenire.

 

Qual è la filosofia alla base dei vostri servizi e come la state implementando?

«Il nostro approccio punta a rendere più semplici e più sicuri gli investimenti in criptovalute. A ciò accompagniamo un lavoro di educazione dei nostri clienti istituzionali.

Produciamo molta ricerca che viene fornita gratuitamente agli investitori per fare in modo che possano approfondire la conoscenza di un mondo che è caratterizzato da un’elevata complessità e da un forte tasso di innovazione, che sta portando alla creazione di molti nuovi business model, spesso decisamente promettenti, ma ancora caratterizzati da grandi incertezze».

Per quanto riguarda l’aspetto della sicurezza, come pensate di fornire un elevato valore?

«Di recente abbiamo lanciato 8 wrapped token, una nuova seria di token che hanno come sottostante alcune delle maggiori cripto, che operano su diverse blockchain. Lo scopo di questa struttura è aumentare la liquidità e l’interoperabilità fra queste ultime: si tratta, infatti, di una questione che fino a oggi ha generato diversi problemi di sicurezza, legati all’uso dei cosiddetti protocolli cross-chain bridge. Questi ultimi sono software che permettono di trasferire diverse cripto da una blockchain a un’altra, esponendosi però al rischio di attacchi informatici.

Il nostro sistema proprietario permette di creare e redimere i token in maniera efficiente e rapida, garantendo al contempo ai nostri clienti la possibilità di guadagnare esposizione a un pool di asset in base alla loro capitalizzazione. I prodotti sono inoltre interamente collateralizzati dalle maggiori cripto basate sul protocollo del layer Alt-1 di Ehereum».

21.co controlla anche 21shares, che da anni offre soluzioni di investimento in questa asset class attraverso prodotti Etp quotati su mercati regolamentati. Cosa pensa di questo tipo di strumenti?

«Gli Etp sono strumenti caratterizzati tuttora da un forte grado di inefficienza e l’uso di smart contract basati su protocolli blockchain potrebbe portare a fortissimi guadagni in termini di efficienza. Il nostro sistema proprietario (chiamato Onyx) con il quale, appunto, gestiamo l’accesso a diverse blockchain contemporaneamente per governare il flusso di liquidità dei nostri token potrebbe avere un forte impatto di semplificazione sui meccanismi di redemption e creation degli Etp».


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Boris Secciani

Nato a Bologna nel 1974, a Milano ho completato gli studi in economia politica, con una specializzazione in metodi quantitativi. Ho cominciato la mia carriera come broker di materie prime negli Usa, per poi proseguire come trader sul forex. Tornato in Italia ho partecipato come analista e giornalista a diversi progetti. Sono in FONDI&SICAV dalla sua fondazione, dove opero come Responsabile dell'Ufficio Studi. I miei interessi si incentrano soprattutto sul mondo dei tassi di interesse e del reddito fisso, sulla gestione del rischio di portafoglio e sull'asset allocation.