La BCE segnala, per il momento, che nessun rafforzamento del suo stimolo monetario è imminente. I commenti di Aberdeen AM, Candriam AM, Generali Investments e Mirabaud AM

Il team Macro&Strategy di Mirabaud AM commenta:

Mentre la BCE mantiene la propria inclinazione dovish, il precedente annuncio di un nuovo obiettivo simmetrico di inflazione al 2% non sta portando ad azioni più incisive. Pur annunciando un obiettivo più ambizioso senza ulteriori azioni concrete, ciò solleva domande su come la BCE voglia raggiungere questo nuovo obiettivo. In futuro, ci aspettiamo che la BCE sbagli per eccesso di linea dovish.

Nella prima riunione dopo la revisione strategica, la BCE ha segnalato che manterrà il proprio orientamento accomodante di politica monetaria. Senza sorprendere nessuno, i tassi d’interesse sono stati mantenuti invariati e la forward guidance sui tassi d’interesse è stata corretta. Ma la banca centrale europea non ha annunciato un’estensione del suo programma PEPP. Diversi punti meritano di essere evidenziati a proposito dell’ultima riunione della BCE.

Una prima, principale, questione riguarda il nuovo obiettivo simmetrico di inflazione del 2%. Esso è stato annunciato dopo la revisione strategica, con cui la BCE ha alzato l’obiettivo di inflazione al 2%, dal precedente “inferiore ma vicino al 2%”. Per quanto riguarda la forward guidance, la BCE si aspetta ora che i tassi di politica restino fermi o inferiore fino a quando l’inflazione non avrà raggiunto il 2%, ben prima della fine del suo orizzonte di previsione. Ma non annunciando alcuna azione forte per raggiungere questo obiettivo, rimane da capire come la BCE voglia raggiungere questo nuovo obiettivo.

In particolare, non è ancora chiaro come, in pratica, gli strumenti attuali saranno sufficienti per raggiungere questo nuovo e più alto obiettivo di inflazione. In effetti, le previsioni interne della BCE sull’inflazione mostrano un’inflazione futura inferiore al previsto.

In secondo luogo, sebbene l’Eurotower abbia sottolineato che il PEPP sarà condotto a un “ritmo significativamente più elevato” rispetto ai primi mesi dell’anno, non sono stati fatti cambiamenti significativi riguardo alla sua possibile fine nel marzo 2022.

Infine, non sono state comunicate nuove informazioni sull’obiettivo di mantenere le condizioni finanziarie. Anche se questo rimane un concetto poco chiaro, le condizioni di prestito delle banche rappresentano un tema importante, così come gli spread sovrani. Ricordiamo che a marzo la BCE ha annunciato un aumento del suo programma di acquisti di obbligazioni, in seguito all’aumento dei rendimenti sovrani, anche in Italia.”

Nicolas Forest, Global Head of Fixed Income, CANDRIAM, evidenzia:

“Fino a poche settimane fa, la riunione della BCE di luglio sembrava destinata ad essere una sorta di non-evento. Ma nella conclusione della revisione della strategia della BCE, Christine Lagarde ha rivelato che la Banca centrale avrebbe potuto annunciare una nuova guidance nel corso della riunione del 22 luglio, suggerendo che la riunione successiva avrebbe portato ad “alcune variazioni e cambiamenti d’interesse”.

“In questo contesto, oggi, la BCE ha rafforzato la propria forward guidance sottolineando che “i tassi di interesse chiave rimarranno sui livelli attuali o inferiori fino a quando l’inflazione non raggiungerà il 2% ben prima della fine del suo orizzonte di proiezione” L’Eurotower ha anche aggiunto che “ciò può portare a un periodo transitorio, in cui l’inflazione sarà moderatamente sopra l’obiettivo.”

La revisione della strategia ha chiarito il mandato della banca centrale. La BCE assegna lo stesso peso alle deviazioni dell’inflazione sopra e sotto l’obiettivo del 2%, introducendo una maggiore tolleranza per il superamento dell’inflazione. Negli ultimi 10 anni, i dati dell’inflazione nell’Eurozona hanno fatto registrare livelli molto al di sotto dell’obiettivo della Banca centrale europea.

Con questo nuovo obiettivo, la BCE vorrebbe rafforzare nuovamente la propria credibilità. Oggi siamo lontani dalla soglia del 2%, dato che l’Eurotower prevede un tasso d’inflazione che tornerà all’1,5% nel 2022 e all’1,4% nel 2023. Inoltre la pandemia costituisce ancora una minaccia per le prospettive di crescita e di inflazione. In tale contesto la banca centrale continuerà a sostenere la ripresa anche dopo la scadenza del programma PEPP a marzo.

L’esito del meeting di oggi, pertanto, non costituisce un cambiamento significativo nella politica della Banca Centrale, ma solo un messaggio dovish in un contesto di incertezza.

Martin Wolburg, Senior Economist di Generali Investments, aggiunge:

Non ci attendiamo che le condizioni per un aumento dei tassi siano raggiunte a breve.

Nella riunione odierna del Consiglio Direttivo la BCE ha per la prima volta messo in pratica la sua nuova strategia.

La forward guidance è stata rafforzata. L’aumento dei tassi richiede ora il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione “ben prima” della fine dell’orizzonte di previsione e “durevolmente per il resto dell’orizzonte di proiezione”, mentre l’inflazione sottostante deve essere coerente con l’inflazione di medio termine al 2%. È consentito un moderato superamento transitorio.

Come previsto, non è stato annunciato alcun cambiamento circa gli acquisti trimestrali nell’ambito del PEPP.

Non ci attendiamo che le condizioni per un aumento dei tassi siano raggiunte a breve. Ciò lascia alla BCE ampio margine di manovra per sostenere le condizioni di finanziamento e quindi indirettamente anche i titoli governativi.

Proiettandoci più avanti, ci sembra molto probabile un rafforzamento dell’APP dopo la fine del PEPP.

James Athey, gestore di Aberdeen Standard Investments, conclude:

“Non sorprende che la nuova ampia interpretazione del mandato della BCE assomigli in modo preoccupante a quella vecchia, ma abbellita da un grazioso fiocco.

La dichiarazione è stata rielaborata in modo altamente semantico, ma la realtà è che la BCE continua a prevedere una mancanza di inflazione all’orizzonte della sua politica monetaria. Eppure continua a proporre nuovi strumenti nel tentativo di chiudere questo gap. Il meglio che la BCE può fare è continuare ad acquistare obbligazioni in quantità sufficiente a reprimere qualsiasi aspirante vigilante, sperando che in qualche modo la realtà strutturale cambi. La speranza non è una grande strategia. La reazione iniziale del mercato è stata caratterizzata da un senso di confusione su come gestire tutti questi nuovi termini. Le obbligazioni e gli spread hanno beneficiato dalla mancanza di qualsiasi indicazione che gli acquisti di asset possano ridursi “.


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