È stato affermato da tutti e in tutti i campi: nessuno uscirà uguale a prima dal Covid. Ma per quanto riguarda gli investitori e i risparmiatori quali cambiamenti ha portato la pandemia? Fondi&Sicav ne ha fatto un’inchiesta, ecco cosa ne pensa Marco Bernardi, vicedirettore generale di Banca Generali.

Come sono cambiate le richieste dei clienti dopo un anno e mezzo di pandemia? Che cosa stanno chiedendo in più e di diverso al consulente rispetto a prima del Covid? In pratica com’è il nuovo investitore post Covid?

«Nella loro grave drammaticità, la pandemia e la conseguente crisi economica hanno avuto il paradossale merito di fare riscoprire agli italiani l’importanza di prendersi cura del loro patrimonio in ottica futura. Storicamente, infatti, i nostri connazionali sono abili risparmiatori, ma hanno dimostrato nel corso degli anni di avere una scarsa propensione a gestire questi risparmi in maniera ottimale. Oggi, invece, le famiglie hanno finalmente capito che è necessario agire fin da subito per mettere in sicurezza i risparmi, specie quelli faticosamente accumulati attraverso il lavoro e le attività di investimento. Rispetto al passato, quindi, i nostri professionisti sul territorio stanno ricevendo una maggiore richiesta di pianificazione successoria e di ottimizzazione degli asset non finanziari, quali, ad esempio, le proprietà immobiliari e tutta la sfera dei servizi legati al mondo dell’impresa. Si tratta di una domanda che non va a discapito della tradizionale consulenza in ambito finanziario, che resta comunque prioritaria. Per certi versi, possiamo quindi dire di essere all’inizio di un cambiamento epocale, che nel lungo periodo potrà portare il nostro Paese a raggiungere quella maturità sul fronte del risparmio che oggi ancora in parte ci manca».

Sul piano degli eventi e della formazione rivolti agli investitori avete in programma novità a partire da settembre?

«Per chi svolge una professione come la nostra, che si basa sulle relazioni interpersonali, la possibile ripresa degli eventi rappresenta un forte segnale di ritorno alla normalità. In ogni caso, in questi mesi abbiamo lavorato molto sul fronte degli eventi digitali, creando occasioni di confronto e dialogo con le famiglie in un contesto che necessariamente doveva essere virtuale. Si tratta di un approccio che abbiamo adottato anche nel campo della formazione. Nel corso dell’ultimo anno e mezzo abbiamo rafforzato la nostra piattaforma digitale (Bg Lab) e creato percorsi di sviluppo pensati per guidare i nostri consulenti, sia nella loro crescita personale, sia per dare nuovi asset da mettere a disposizione della clientela. I risultati che abbiamo ottenuto sono stati molto positivi, ma vogliamo guardare oltre. Per questo motivo da settembre contiamo di tornare a sfruttare i nostri spazi fisici, a cominciare dal Bg Training & Innovation Hub in Corso Italia a Milano, che sarà la nuova casa della formazione per la nostra rete». 

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