Apertura in rosso per le borse europee. Previsti in mattinata il Pil 2021 della Germania e la bilancia commerciale dell’Eurozona. Borsa di New York penalizzata dal comparto tecnologico. Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit

L’agenda macro di oggi, venerdì 14 gennaio, presenta diversi spunti
interessanti.
Previsti in mattinata il Pil 2021 della Germania e la bilancia commerciale
dell’Eurozona. Per l’Italia arriverà l’aggiornamento di Bankitalia sul debito
pubblico. Nel pomeriggio dagli Stati Uniti giungeranno le vendite al dettaglio,
che suggeriranno l’andamento dei consumi interni, oltre che la produzione
industriale e la fiducia dei consumatori elaborata dall’Università del Michigan. In
calendario, inoltre, i discorsi di Lagarde della Bce e Williams della Fed.

Sul fronte europeo, nel mese di novembre la produzione manifatturiera in
Regno Unito è cresciuta dell’1,1% rispetto al mese precedente, risultando
superiore alle attese (+0,2%), dopo la crescita dello 0,1% a ottobre. Sempre nel
Regno Unito, in novembre la Bilancia Commerciale ha registrato un deficit pari
a GBP 11,3 mld, da un deficit di 11,8 mld di ottobre. Gli analisti avevano stimato
un deficit superiore pari a GBP 14,2 mld. Secondo quanto comunicato dall’Ufficio
centrale di statistica dei Paesi Bassi, in novembre le esportazioni dall’Olanda
sono rimbalzate dell’8,7% annuo, dopo il calo dello 0,6% di ottobre. Le
importazioni sono invece salite del 7,9% annuo.

Sul fronte asiatico, Bank of Korea ha alzato i tassi d’interesse della Corea del
Sud di 25 punti base all’1,25% dopo averli aumentati sempre di 25 punti base in
agosto e novembre. Il costo del denaro torna dunque in Corea del Sud su livelli
pre-pandemia. Secondo quanto comunicato dalla General Administration of
Customs (l’autorità delle dogane di Pechino), in dicembre il rimbalzo delle
esportazioni dalla Cina è calato ulteriormente al 20,9% annuo dal 22,0% di
novembre, sopra però al 20,0% del consensus. Le importazioni sono invece
cresciute del 19,5% annuo, contro il 31,7% precedente (20,6% in ottobre) e il
26,3% atteso dagli economisti.

Il cross euro/dollaro vale 1,1467, in rialzo di 0,14%, mentre il cambio euro/yen
si attesta su 130,48, in calo di 0,21% e il cambio usd/jpy scambia a 113,77 in
calo di 0,35%.

Derivati sul greggio positivi stamane. Il futures sul Brent guadagna lo 0,39% a
USD 84,80 il barile, mentre WTI Usa sale dello 0,16% a USD 82,25.

Stamane il Bund future ha aperto a 170,82, il Btp future a 146,67. Lo spread
Btp/Bund riparte da 139 pts, con il rendimento del nostro Btp decennale
all’1,283%.

Apertura negativa per le borse europee, con Piazza Affari che perde quasi un
punto percentuale. Negativi i titoli bancari. Bene solo Leonardo. In ribasso,
invece, Moncler, STM, Ferrari, Hera ed Enel.

Azionariato asiatico negativo stamane, con il Nikkei 225 della borsa di Tokyo
che perde l’1,28%, Hong Kong che scende dello 0,26%, Shanghai in ribasso
dello 0,96%, Seoul in calo dell’1,36%, Sidney scende dell’1,08%. Dopo una
seduta in netta frenata per Wall Street, alla riapertura degli scambi sui mercati
asiatici la tendenza in negativo è stata confermata.

Negativa la chiusura di Wall Street. Il Dow Jones è sceso dello 0,49%,
l’S&P500 ha perso l’1,42%. In ribasso del 2,49% il Nasdaq.

La Borsa di New York ha chiuso la seduta in ribasso penalizzata dal comparto
tecnologico.

A deprimere i listini sono state le parole di alcuni esponenti della Fed che
hanno sottolineato la necessità di agire al più presto per arginare l’inflazione.

Infatti, la borsa Usa è tornata a scontare le preoccupazioni sull’inflazione e
sul rischio di un numero di rialzi dei tassi più alto da parte della Federal
Reserve, a causa della diffusione dell’indice dei prezzi alla produzione, volato a
dicembre del 9,7% su base annua, facendo lievemente meno rispetto al balzo
pari a +9,8% atteso ma in accelerazione rispetto al +9,6% precedente.

Tra i titoli in evidenza Delta Air Lines +2,17%. La compagnia aerea ha
annunciato una trimestrale superiore alle attese. Nel quarto trimestre l’utile per
azione si è attestato a USD 0,22 su ricavi per 9,47 mld. Gli analisti avevano
previsto un Eps a USD 0,14 su ricavi per 9,21 mld.


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