Apertura in rosso per le borse europee. In uscita oggi i dati sui permessi edilizi e delle nuove costruzioni abitative. Ulteriore frenata in gennaio per la fiducia dei consumatori in Australia. Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit
L’agenda macro di oggi, mercoledì 19 gennaio, presenta alcuni spunti interessanti. Nella giornata di oggi si guarda all’inflazione nel Regno Unito, ma anche al mondo immobiliare americano con la pubblicazione dei permessi edilizi e delle nuove costruzioni abitative.
Nel Regno Unito l’Ufficio Nazionale di Statistica (ONS) ha reso noto che l‘indice
dei prezzi al consumo ha mostrato, nel mese di dicembre, una crescita dello
0,5% su base mensile dopo la variazione dello 0,7% a novembre, risultando
superiore al consensus fissato su un incremento dello 0,3%. Su base annuale
l’inflazione è cresciuta del 5,4% risultando superiore alla rilevazione precedente
e alle attese (rispettivamente +5,1% e +5,2%). L’indice core ha registrato un
incremento del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2020. L’indice dei prezzi al
dettaglio (Retail Price Index) ha segnato un incremento del 7,5% su base
annuale risultando superiore alle attese (+7,1%) e alla rilevazione precedente
(+7,1%). Sempre sul fronte europeo, in Germania l’Ufficio Federale di Statistica
(Destatis) ha reso noto il dato definitivo relativo all’inflazione di dicembre.
L’indice dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,5% su base mensile ed è
cresciuto del 5,3% su base annuale.
Dagli Stati Uniti, l’Indice del Mercato Immobiliare NAHB (National Association
of Home Builders) si è attestato a 83 pts nel mese di gennaio da 84 pts della
lettura precedente (consensus pari a 84 punti).
Dal fronte oceanico, ulteriore frenata in gennaio per la fiducia dei consumatori
in Australia. Il Westpac-Melbourne Institute Index of Consumer Sentiment è
infatti calato del 2,0% su base mensile (1,0% il ribasso di dicembre) a 102,2 pts
dai 104,3 pts precedenti (105,3 pts in novembre). L’indice è sceso del 4,5%
rispetto al gennaio 2021.
Il cross euro/dollaro vale 1,1338, in rialzo di 0,08%, mentre il cambio euro/yen
si attesta su 129,67, in calo di 0,21% e il cambio usd/jpy scambia a 114,27 in
calo di 0,30%.
Derivati sul greggio positivi stamane. Il futures sul Brent guadagna lo 0,46% a
USD 87,91 il barile, mentre WTI Usa sale dello 0,59% a USD 85,93.
Stamane il Bund future ha aperto a 169,23, il Btp future a 144,97. Lo spread
Btp/Bund riparte da 143 pts, con il rendimento del nostro Btp decennale
all’1,431%.
Apertura negativa per le borse europee, con Piazza Affari che perde lo
0,71%. Negativi i titoli bancari. Bene Tenaris, Leonardo, Saipem, Moncler ed Eni.
In ribasso, invece, Telecom Italia, Prysmian, Amplifon, Recordati e STM.
Azionariato asiatico negativo stamane, con il Nikkei 225 della borsa di Tokyo
che perde il 2,80%, Hong Kong che scende dello 0,19%, Shanghai in ribasso
dello 0,33%, Seoul in calo dello 0,77%, Sidney scende dell’1,03%. Dopo un
avvio d’ottava in decisa frenata per Wall Street, che era rimasta chiusa lunedì
per la celebrazione del Martin Luther King Day, alla ripartenza delle
contrattazioni sui mercati asiatici la tendenza in negativo è stata confermata.
Tra i singoli titoli da segnalare il crollo del 12,68% registrato da Sony Group. Il
titolo sconta l’annuncio del takeover (da USD 68,7 mld) di Activision Blizzard da
parte di Microsoft. Per il colosso nipponico dell’elettronica non è una buona
notizia visto che Sony e Microsoft da anni combattono per il predominio nei
videogiochi e Activision Blizzard produce alcuni dei titoli più usati sulle
PlayStation.
Negativa la chiusura di Wall Street. Il Dow Jones è sceso dell’1,51%,
l’S&P500 ha perso l’1,84%. In ribasso del 2,61% il Nasdaq. La Borsa di New
York ha chiuso la seduta in deciso ribasso dopo il lungo week end (lunedì Wall
Street è rimasta ferma per festività).
Tra i titoli in evidenza Activision Blizzard +25,88%. Microsoft (-2,43%) ha
annunciato l’acquisto del produttore di videogame per USD 68,7 mld. Gli
azionisti Activision Blizzard riceveranno USD 95 per azione.
Exxon Mobil Corporation +1,75% sostenuta dal rally del petrolio.
Redazione
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