Apertura mista per le borse europee. Sono attesi i vari indici di fiducia della zona euro, il reddito e spesa delle famiglie Usa e il deflatore PCE. Negativa la chiusura di Wall Street nonostante dato sul Pil superiore alle attese. Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit
L’agenda macro di oggi, venerdì 28 gennaio, presenta alcuni spunti
interessanti. La settimana si chiude con i dati preliminari del Pil del quarto
trimestre di Germania, Spagna e Francia. Sono inoltre attesi i vari indici di
fiducia della zona euro, il reddito e spesa delle famiglie Usa e il deflatore
PCE.
In Europa, in Francia l’Insee ha reso noto che il dato preliminare del Pil relativo
al quarto trimestre 2021 (prima stima) e’ cresciuto dello 0,7% su base
trimestrale, dopo un incremento del 3,1% nella lettura precedete. Gli analisti
avevano stimato un incremento dello 0,5%.
Sul fronte asiatico, secondo i dati diffusi dal ministero nipponico di Affari Interni
e Comunicazione, in gennaio l’inflazione è calata nella regione di Tokyo allo
0,5% annuo dallo 0,8% di dicembre (0,5% era stata anche la lettura relativa a
novembre), quando si era attestata sui massimi dallo 0,9% del dicembre 2019.
L’indice core dei prezzi al consumo è invece cresciuto dello 0,2% annuo contro
lo 0,5% di dicembre (0,3% in novembre) e lo 0,3% del consensus. I prezzi al
consumo sono saliti dello 0,3% su base mensile, rettificata stagionalmente.
Inoltre, secondo quanto reso noto su base preliminare da Statistics Korea (l’ente
statistico di Seoul), in dicembre la produzione industriale è salita in Corea del
Sud del 6,5% annuo, in ulteriore accelerazione rispetto al 5,4% di novembre (e al
4,5% di ottobre). Su base mensile rettificata stagionalmente la produzione
industriale è invece cresciuta dell’1,8% contro il 3,3% precedente (2,9% il ribasso
di ottobre).
Sul fronte oceanico, secondo quanto comunicato dal Bureau of Statistics (l’ente
di statistica di Canberra), i prezzi alla produzione hanno registrato in Australia
una crescita del 3,7% annuo nel quarto trimestre 2021, in ulteriore accelerazione
rispetto al 2,9% del terzo (2,2% nel periodo aprile-giugno). Su base sequenziale
l’indice è invece salito dell’1,3% contro il precedente rialzo dell’1,1%.
Il cross euro/dollaro vale 1,1136, in rialzo di 0,07%, mentre il cambio euro/yen
si attesta su 128,73, in rialzo di 0,14% e il cambio usd/jpy scambia a 115,43 in
rialzo di 0,08%.
Derivati sul greggio positivi stamane. Il futures sul Brent guadagna lo 0,58% a
USD 89,86 il barile, mentre WTI Usa sale dello 0,75% a USD 87,26.
Stamane il Bund future ha aperto a 170,05, il Btp future a 145,44. Lo spread
Btp/Bund riparte da 145 pts, con il rendimento del nostro Btp decennale
all’1,400%.
Apertura mista per le borse europee, con Piazza Affari che perde lo 0,04%.
Negativi i titoli bancari. Bene Leonardo, Hera, Moncler, A2A, Atlantia e
Recordati. In rosso invece Saipem, Diasorin, Iveco Group, Snam e Terna.
Azionariato asiatico misto stamane, con il Nikkei 225 della borsa di Tokyo
che guadagna il 2,09%, Hong Kong che scende dell’1,01%, Shanghai in
ribasso dello 0,97%, Seoul in rialzo dell’1,87%, Sidney sale del 2,19%. Dopo
una seduta in frenata per Wall Street, alla riapertura degli scambi in Asia la
tendenza si è fatta maggiormente contrastata. Gli investitori hanno
metabolizzato il sempre più probabile rialzo dei tassi d’interesse da parte della
Federal Reserve in marzo e attendono il dato sull’occupazione Usa che sarà
pubblicato in giornata. Fattore rialzista i risultati di Apple, che ha superato per
la prima volta nella sua storia i 30 miliardi di dollari di profitti in un trimestre e
ha dimostrato di essere più forte della crisi dei chip.
Negativa la chiusura di Wall Street. Il Dow Jones è sceso dello 0,02%,
l’S&P500 ha perso lo 0,54%. In ribasso dell’1,32% il Nasdaq.
La Borsa di New York ha chiuso la seduta in ribasso nonostante il dato sul Pil
superiore alle attese. A pesare l’imminente rialzo dei tassi da parte della Fed
e le tensioni geopolitiche in Ucraina. Tra i titoli in evidenza Intel -7,04%. Il
colosso dei semiconduttori ha comunicato risultati relativi al quarto trimestre
segnati da profitti netti in declino da 5,86 mld, pari a USD 1,42 per azione, a
4,62 mld, e USD 1,13. McDonald’s -0,50%. Il colosso dei fast food ha
annunciato risultati del quarto trimestre inferiori alle attese. Nei tre mesi l’utile
per azione si è attestato a USD 2,23 dollari su ricavi per 6,01 mld.
Redazione
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