Atteso anche il dato USA NFIB relativo all’ottimismo delle piccole imprese. Azionariato asiatico complessivamente positivo stamane. Tra gli investitori prevale il nervosismo in attesa delle prossime mosse degli istituti centrali. Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit
L’agenda macro di oggi, martedì 8 febbraio, presenta pochi spunti interessanti.
L’attenzione è rivolta alle vendite al dettaglio in Italia ma anche al dato Usa
NFIB relativo all’ottimismo delle piccole imprese.
Sul fronte europeo, secondo quanto comunicato dal British Retail Consortium
(Brc), in Gran Bretagna le vendite retail sono rimbalzate a perimetro costante in
gennaio dell’8,1% annuo, in decisa accelerazione rispetto allo 0,6% di dicembre.
Secondo quanto emerge dal Brc-Kpmg Retail Sales Monitor la crescita delle
vendite totali è stata invece dell’11,9% annuo, contro il 2,1% precedente. Il dato
si confronta con la performance debole del gennaio 2021 dovuta al lockdown ed
è anche condizionato dall’impennata dell’inflazione.
Sul fronte asiatico, secondo quanto reso noto dal ministero nipponico di Salute,
Lavoro e Welfare di Tokyo, in dicembre i salari medi totali sono calati in
Giappone dello 0,2% annuo dopo il progresso dello 0,8% di novembre (0,2% il
rialzo di settembre e ottobre). I salari reali sono invece scesi del 2,2% annuo, in
peggioramento rispetto al precedente declino dello 0,8% (0,7% la flessione di
ottobre). Inoltre, l’Ufficio di Gabinetto nipponico ha comunicato il dato relativo
all’Economy Watchers corrente (sondaggio che determina la fiducia tra i
lavoratori in Giappone in relazione all’attività economica e permette di anticipare
la spesa dei consumatori), che ha registrato in gennaio una netta frenata a 37,9
pts dai 57,5 pts della lettura finale di dicembre (56,3 pts in novembre), quando
si era attestato sui massimi dai 57,9 pts del marzo 2014. Sempre in Giappone,
secondo quanto comunicato dal ministero di Affari interni e Comunicazione
nipponico, in dicembre la spesa delle famiglie è calata in Giappone dello 0,2%
annuo, in miglioramento rispetto al declino dell’1,3% di novembre (0,6% in
ottobre) ma contro il rialzo dello 0,3% del consensus. Su base sequenziale i
consumi sono invece saliti dello 0,1% contro la precedente flessione dell’1,2%
(3,4% l’incremento di ottobre) e il progresso dello 0,7% atteso dagli economisti.
Il cross euro/dollaro vale 1,1400, in calo di 0,17%, mentre il cambio euro/yen si
attesta su 131,65, in rialzo di 0,14% e il cambio usd/jpy scambia a 115,45 in
rialzo di 0,29%.
Derivati sul greggio negativi stamane. Il futures sul Brent perde lo 0,72% a
USD 92,02 il barile, mentre WTI Usa scende dello 0,67% a USD 90,71.
Stamane il Bund future ha aperto a 165,41, il Btp future a 139,86. Lo spread
Btp/Bund riparte da 161 pts, con il rendimento del nostro Btp decennale
all’1,858%.
Apertura positiva per le borse europee, con Piazza Affari che guadagna lo
0,04%. Positivi i titoli bancari. Bene Terna, A2A, Inwit, Recordati e Iveco Group.
In rosso, invece, Telecom Italia, CNH Industrial, Nexi, Amplifon e Pirelli.
Azionariato asiatico complessivamente positivo stamane, con il Nikkei 225
della borsa di Tokyo che guadagna lo 0,13%, Hong Kong che scende
dell’1,00%, Shanghai in rialzo dello 0,67%, Seoul in rialzo dello 0,05%, Sidney
sale dell’1,07%. Tra gli investitori prevale il nervosismo in attesa delle
prossime mosse degli istituti centrali. Le aspettative che la Bce adotti una
politica più aggressiva nel meeting di marzo sono aumentate dopo che il board
ha ammesso settimana scorsa che i rischi sul fronte dell’inflazione sono in
crescita. E la prospettiva di una politica monetaria più restrittiva, sempre più
concreta per quanto riguarda la Federal Reserve (Fed), fa vacillare i mercati.
Negativa la chiusura di Wall Street. Il Dow Jones si attesta sullo 0,00%,
l’S&P500 ha perso lo 0,37%. In ribasso dello 0,71% il Nasdaq.
Peloton schizza fin oltre +32% dopo alcune indiscrezioni secondo cui sia
Amazon che Nike starebbero valutando l’opzione di presentare una offerta per
rilevare il gruppo. Acquisti anche su Spirit, con il titolo che vola di oltre il 16%
dopo che la compagnia aerea ha annunciato l’acquisto della rivale Frontier
Airlines in un accordo valutato USD 6,6 mld debiti inclusi. Il titolo della holding
di Frontier, Frontier avanza di oltre +3%.
Redazione
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