Intervista a Junichi Inoue, Head of Japanese Equities, Janus Henderson

La Borsa di Tokyo ha mostrato una buona tenuta a dispetto degli eventi che hanno fatto impennare la volatilità sui mercati azionari. Quali sono a vostro parere i fattori che hanno consentito all’equity nipponico di centrare questo risultato?
L’indice TOPIX della Borsa di Tokyo ha un’alta esposizione ai settori ciclici globali, che tendono a essere scambiati con una valutazione conveniente in termini di metriche convenzionali come il rapporto price/earnings. Durante i primi due mesi del 2022, questo ha avuto un impatto favorevole sulle azioni giapponesi, poiché il mercato ha guardato con maggior favore verso i titoli value rispetto a quelli growth.

Anche se l’invasione russa dell’Ucraina rappresenta sicuramente un problema, finora la performance dell’indice è stata resiliente rispetto ad altri indici internazionali, probabilmente a causa della valutazione conveniente. E grazie alla distanza del Giappone dal teatro che ha visto un grave intensificarsi dell’instabilità geopolitica.
Spostando l’attenzione al medio-lungo termine, quali prospettive delineate per il mercato azionario giapponese?
Per il breve termine, crediamo che la volatilità possa aumentare se il mercato inizierà a prendere in considerazione la possibilità che la situazione dell’Ucraina richieda più tempo per essere risolta. L’impennata dei prezzi delle materie prime e l’interruzione della catena di approvvigionamento stanno diventando una grande preoccupazione. Se ciò continuerà, i margini saranno compressi e le attuali stime del consenso potrebbero dover essere riviste al ribasso.
Tuttavia, la valutazione sta diventando abbastanza conveniente da compensare questi rischi. Sulla base degli earnings-per-share (EPS) normalizzati attraverso il ciclo economico, l’indice è attualmente scambiato su un multiplo a metà strada e con un rendimento del 2,3%. Storicamente, il valore contabile ha funzionato come un forte supporto al ribasso. L’equilibrio tra rischio e rendimento migliorerebbe significativamente se il mercato scendesse di un altro 5%-10%.
Stefania Basso
Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.

