Apertura positiva per le borse europee. Si attendono le decisioni della Turchia e del Regno Unito sui tassi di interesse. Il cross euro/dollaro vale 1,1046, in calo di 0,03%. Aggiornamento sui mercati  a cura di UniCredit

L’agenda macro di oggi, giovedì 17 marzo, presenta diverse indicazioni
interessanti. A partire dalla lettura preliminare dell’inflazione di febbraio nella
zona euro, prevista in ulteriore accelerazione al 5,8%. Lato banche centrali si
attendono le decisioni della Turchia e del Regno Unito sui tassi. Nel pomeriggio
si guarda come di consueto oltreoceano e in particolare ai permessi edilizi e
all’apertura dei cantieri, oltre alla Philly Fed, alle nuove richieste settimanali di
sussidi e alla produzione industriale.

Sul fronte europeo, secondo quanto comunicato dal Centraal Bureau voor de
Statistiek (Cbs, l’ufficio nazionale di statistica dell’Aia), in febbraio il tasso di
disoccupazione ha registrato in Olanda, su base rettificata stagionalmente, una
flessione al 3,4% dal 3,6% precedente (3,8% in dicembre).

Sul fronte oceanico, secondo quanto reso noto dal Bureau of Statistics di
Canberra, in febbraio il tasso di disoccupazione, rettificato stagionalmente, è
sceso in Australia al 4,0% dal 4,2% registrato in dicembre e gennaio (4,6% in
novembre), contro il 4,1% del consensus. Il dato si attesta sui minimi dal 4,0%
registrato l’ultima volta nel febbraio 2008.

Sul fronte asiatico, secondo quanto comunicato dall’Ufficio di Gabinetto
nipponico, in dicembre gli ordini di macchinari industriali core (escludendo cioè
quelli per la generazione elettrica e quelli navali) sono cresciuti in Giappone del
5,1% annuo, come in dicembre (11,6% il rimbalzo di novembre), sotto all’8,1%
stimato dagli economisti. Su base sequenziale rettificata stagionalmente gli
ordinativi sono invece calati del 2,0% contro il precedente rialzo del 3,1% (3,4%
in novembre) e il declino del 2,2% del consensus. Sempre rimanendo sul fronte
orientale, secondo quanto comunicato su base preliminare da Bank of Korea, la
massa monetaria M2 di Seoul è salita in gennaio del 13,1% annuo, contro il
progresso del 13,2% di dicembre (12,9% in novembre), attestandosi a KRW
3.653.400 mld (pari a EUR 2.729 mld al cambio attuale). Su base mensile,
rettificata stagionalmente, la massa monetaria M2 della Corea del Sud segna
invece un rialzo dello 0,9% contro la crescita dello 0,7% di dicembre.

Il cross euro/dollaro vale 1,1046, in calo di 0,03%, mentre il cambio euro/yen si
attesta su 131,17, in declino dello 0,02% e il cambio usd/jpy scambia a 118,72
in rialzo di 0,02%.

Derivati sul greggio positivi stamane. Il futures sul Brent guadagna il 3,57% a
USD 101,52 il barile, mentre WTI Usa sale del 3,68% a USD 98,54.

Stamane il Bund future ha aperto a 160,99, il Btp future a 140,03. Lo spread
Btp/Bund riparte da 152 pts, con il rendimento del nostro Btp decennale
all’1,901%.

Apertura positiva per le borse europee, con Piazza Affari che guadagna lo
0,28%. Negativi i titoli bancari. Bene Telecom Italia, Inwit, Moncler, Amplifon e
Campari. Male Buzzi Unicem, Terna, Pirelli, Recordati e Leonardo.

Azionariato asiatico positivo stamane con il Nikkei 225 della borsa di Tokyo
è in rialzo dell’1,64%, Hong Kong del 9,07%, Shanghai in rialzo del 3,48%,
Seoul sale dell’1,44% mentre Sidney guadagna l’1,10%. Dopo un’altra seduta
di deciso recupero per Wall Street (migliore dei tre principali indici newyorkesi
ancora il Nasdaq, in rally del 3,77% mercoledì), alla riapertura dei mercati
asiatici la tendenza rialzista è stata confermata. A sostenere gli scambi gli
spiragli per una risoluzione negoziale della guerra in Ucraina ma soprattutto gli
interventi degli istituti centrali. Da parte sua Pechino ha dichiarato che
“rinvigorirà l’economia” cinese sostenendo il settore immobiliare in difficoltà, le
società di Internet e gli imprenditori che vogliono raccogliere capitali all’estero.

La Borsa di New York ha chiuso la seduta in forte rialzo dopo l’atteso
aumento dei tassi da parte della Fed. L’S&P 500 ha guadagnato il 2,14%, il
Dow Jones sale dell’1,82%. Più evidente il rialzo per il Nasdaq Composite che
guadagna il 2,87%. Mercati sostenuti anche dai progressi dei negoziati tra
Russia e Ucraina. Brilla il comparto bancario in scia alle indicazioni della Fed
sul possibile aumento dei tassi entro la fine dell’anno nel range 1,75% -2%.

Tra i titoli in evidenza Jabil +9,68%. Il produttore di componenti e circuiti
elettronici Jabil ha annunciato una trimestrale superiore alle attese. Nel
secondo trimestre l’utile per azione adjusted si è attestato a USD 1,68 su ricavi
per 7,6 mld. Gli analisti avevano previsto un Eps a USD 1,47 su ricavi per 7,43
mld. Jabil ha alzato la guidance 2022; i ricavi sono ora attesi a USD 32,6 mld
con un utile per azione core a USD 7,25. Apple +2,90%. Foxconn, principale
fornitore di Cupertino ha ripreso parte della produzione a Shenzhen in Cina.


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