Apertura negativa per le borse europee, con Piazza Affari che perde lo 0,20%. Nel pomeriggio attesi dati sui prezzi alla produzione in Usa e la riunione della Banca centrale canadese. Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit

 

L’agenda macro di oggi, mercoledì 13 aprile, si presenta ricca di indicazioni
interessanti. Dopo la pubblicazione della bilancia commerciale cinese, delle
decisioni sui tassi della banca centrale della Nuova Zelanda e dell’inflazione in
UK, la giornata di oggi vede in uscita l’aggiornamento mensile dell’Istat sulla
produzione industriale di febbraio in Italia. E ancora nel pomeriggio si guarda ai
prezzi alla produzione in Usa e alla riunione della Banca centrale canadese che
dovrebbe alzare i tassi all’1 per cento. A chiudere i dati settimanali sulle scorte
di petrolio e produzione. Sul fronte europeo, nel Regno Unito nel mese di
marzo si è registrata una crescita del 2% su base mensile per l’indice dei prezzi
in uscita, dopo un incremento dello 0,8% rilevato a febbraio. Su base annua si
evidenzia una variazione positiva dell’11,9% dopo l’incremento del 10,2% della
rilevazione precedente. I prezzi alla produzione in entrata sono cresciuti del
5,2% su base mensile dopo una crescita dell’1,4% della rilevazione precedente.

Su base annuale i prezzi in entrata sono cresciuti del 19,2% dopo la crescita del
15,1% precedente. Sempre nel Regno Unito, l’Ufficio Nazionale di Statistica
(ONS) ha reso noto che l’indice dei prezzi al consumo ha mostrato, nel mese di
marzo, una crescita dell’1,1% su base mensile dopo la variazione del +0,8% a
febbraio, risultando superiore al consensus fissato su un incremento dello 0,7%.

Su base annuale l’inflazione è cresciuta del 7% risultando superiore alla
rilevazione precedente e alle attese. L’indice core ha registrato un incremento
del 5,7% rispetto allo stesso periodo del 2021. L’indice dei prezzi al dettaglio ha
segnato un incremento del 9% su base annuale risultando superiore alle attese
(+8,8%) e alla rilevazione precedente (+8,2%). Sul fronte asiatico, ulteriore
recupero per la fiducia delle aziende manifatturiere del Giappone. Il Reuters
Tankan, indice che anticipa l’omonimo sondaggio trimestrale della Bank of Japan
(BoJ), è infatti salito in aprile a 11 pts dagli 8 pts di marzo (6 pts in febbraio). A
inizio mese la BoJ aveva reso noto che nel primo trimestre 2022 l’indice Tankan
era sceso a 14 pts dai 17 pts della lettura finale relativa all’ultimo periodo del
2021 (18 pts nel terzo trimestre, quando si era attestato sui massimi dai 19 pts
del quarto trimestre 2018).

Il cross euro/dollaro vale 1,0818, in rialzo di 0,07%, mentre il cambio euro/yen
si attesta su 136,56, in rialzo dello 0,28% e il cambio usd/jpy scambia a 125,62
in rialzo di 0,22%.

Derivati sul greggio negativi stamane. Il futures sul Brent perde lo 0,22% a
USD 104,41 il barile, mentre WTI Usa scende dello 0,19% a USD 100,41.

Stamane il Bund future ha aperto a 154,63, il Btp future a 133,34. Lo spread
Btp/Bund riparte da 164 pts, con il rendimento del nostro Btp decennale al
2,490%.

Apertura negativa per le borse europee, con Piazza Affari che perde lo
0,20%. Misti i titoli bancari. Male STMicroelectronics, Stellantis, Campari,
Saipem e Terna. In rialzo, invece, Telecom Italia, Leonardo, Eni, Amplifon e
Diasorin.

Azionariato asiatico misto stamane con il Nikkei 225 della borsa di Tokyo in
rialzo dell’1,93%, Hong Kong in calo dello 0,03%, Shanghai dello 0,82%,
Seoul sale dell’1,86%, mentre Sidney guadagna lo 0,34%. Dopo una seduta in
negativo per Wall Street, alla riapertura degli scambi sui mercati asiatici la
tendenza ha invece virato in deciso recupero. Tutti i riflettori sono sui prezzi al
consumo in Usa. In marzo l’inflazione è salita all’8,5% annuo dal 7,9% di
febbraio, sui massimi da fine 1981. La crescita dell’indice dei prezzi è stata
dell’1,2% su base mensile, tasso più elevato dal 2005. Tuttavia, il fatto che il
picco possa essere stato raggiunto è suggerito dal rialzo dello 0,3% mensile per
l’inflazione core. In questo caso il livello più basso degli ultimi sei mesi. Un
parziale allentamento che potrebbe smorzare l’aggressività della Federal
Reserve (Fed) sulla sua stretta monetaria anche se bisognerà attendere i dati
dei prossimi mesi per valutare davvero la tendenza.

La Borsa di New York ha chiuso la seduta in calo nonostante il rassicurante
dato sull’inflazione pubblicato in giornata. Il Dow Jones ha perso lo 0,26%,
l’S&P 500 lo 0,34% ed il Nasdaq Composite lo 0,31%.

Listini penalizzati dalle parole del membro del consiglio dei governatori della
Federal Reserve Lael Brainard che ha ribadito la necessità di abbassare
l’inflazione. Sugli scudi il comparto energetico in scia al forte progresso del
petrolio. Tra i titoli in evidenza Carmax -9,54%. Il rivenditore di auto ha chiuso
il quarto trimestre con un utile per azione a USD 0,98 contro gli USD 1,25 delle
attese


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