Le divise emergenti sono relativamente a buon mercato e offrono opportunità. Sovrapesiamo i bond latinoamericani a lunga scadenza.  A colloquio con Jean-Marie Mercadal, direttore delle strategie di investimento di Ofi Asset Management

Quali sono i fattori che hanno penalizzato la performance dei bond emergenti negli ultimi mesi?

I paesi emergenti sono stati colpiti dalla crisi del Covid, come quelli sviluppati, ma dato che le infrastrutture di attrezzature mediche sono globalmente molto meno efficienti, l’impatto sull’economia è stato peggiore. Allo stesso tempo, le banche centrali emergenti sono molto meno potenti e hanno meno credibilità per implementare politiche di allentamento quantitativo come è stato fatto negli Stati Uniti e nell’Eurozona per esempio. Pertanto, le principali valute emergenti sono diminuite significativamente rispetto al dollaro e all’euro.

Questa situazione ha portato a un aumento dei numeri dell’inflazione che ha provocato un aumento dei tassi di interesse. Le banche centrali emergenti hanno infatti adottato politiche restrittive per frenare l’inflazione. In un certo senso, la normalizzazione delle politiche monetarie è “in anticipo” in modo che l’impatto dell’aumento dei rendimenti USA dovrebbe essere minore ora.

L’altro fattore è la geopolitica. I recenti eventi in Ucraina hanno portato ad una maggiore diffidenza degli investitori internazionali verso gli asset emergenti. Di conseguenza, oggi ci troviamo in una situazione che potrebbe offrire opportunità, soprattutto nei debiti governativi in valuta locale: le valute emergenti sono relativamente a buon mercato, e i rendimenti sono interessanti, vicini al 6,2% sull’indice ESG JBI-EM del debito emergente locale. Pensiamo che questa asset class possa essere un’interessante diversificazione in un portafoglio obbligazionario globale.

Jean-Marie Mercadal

Quale asset allocation per regioni/paesi/scadenze/rating state prediligendo e quale evoluzione ritenete sia plausibile nei prossimi mesi per l’universo delle obbligazioni emesse dai paesi emergenti?

Attualmente siamo globalmente sovrappesati nei debiti latino-americani, soprattutto sulle scadenze più lunghe, poiché ci aspettiamo una pausa, o addirittura un allentamento delle politiche monetarie quando l’inflazione frenerà. Le curve dei rendimenti sono infatti piuttosto piatte.

Nei prossimi mesi, monitoriamo attentamente la situazione in Ucraina che pesa sui debiti sovrani dei paesi dell’Europa orientale come la Polonia e la Repubblica Ceca. Se si trova una soluzione, queste attività potrebbero rimbalzare. Anche l’evoluzione delle materie prime deve essere monitorata perché crea alcune spie sull’inflazione sui paesi non esportatori di materie prime. Pensiamo che la politica della Fed avrà un impatto minore poiché le normalizzazioni delle politiche monetarie EM sono avanzate in questo ciclo.


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Rocki Gialanella

Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.