La discesa non sarà forse lineare ma è importante e sufficiente per le dinamiche di mercato, che da qui in avanti l’inflazione si metta su un sentiero di rientro. La view d’investimento di Eurizon

 

Il dato di inflazione USA di inizio novembre, risultato in calo nella variazione annua e sotto le attese, ha infiammato i mercati grazie all’idea che la fase inflazionistica sia al termine.

Ci possiamo fidare?

In generale vale il principio per cui “un singolo dato non fa primavera”, ma i segnali di allentamento delle pressioni inflazionistiche sono ormai piuttosto diffusi.

In primo luogo, appare completato l’assorbimento dei cosiddetti colli di bottiglia, le strozzature delle catene produttive e distributive, che si erano originati dopo le riaperture sincronizzate post Covid 19.

Sono una prova di ritorno alla normalità, ad esempio, i prezzi dei trasporti marittimi da e verso la Cina, in forte calo da alcuni mesi, e ormai vicini ai livelli pre Covid 19 del 2019, indipendentemente dai severi lockdown decisi nel frattempo dal Paese.

Un secondo elemento che propende per una svolta dell’inflazione è l’andamento dei prezzi delle materie prime.

I metalli industriali hanno segnato i massimi a marzo. Sono scesi fino a luglio e da allora sono stabili, il 40% circa sotto i massimi. Il prezzo del petrolio ha toccato massimi in area 120 dollari al barile (WTI) in giugno, ora si trova il 40% sotto, a 80 dollari. Il prezzo del gas naturale, infine, ha toccato i massimi più di recente, a settembre, motivo per cui l’inflazione in Europa ancora sta salendo, ma dai massimi il calo è stato circa del
60%.

immobiliare real estate esg

Altro elemento di rassicurazione per l’inflazione USA, sono i segnali di indebolimento del mercato immobiliare. I costi della casa, gli affitti in particolare, hanno un peso elevato nell’indice dell’inflazione americana.

Fino a poche settimane fa il mercato immobiliare appariva, in termini di prezzo, poco sensibile al rialzo dei tassi di interesse. Ultimamente il calo dei prezzi delle abitazioni sta accelerando e questo dovrebbe togliere pressione agli affitti.

Mettendo tutto assieme, possiamo assumere come scenario centrale il progressivo allentamento dell’inflazione. La discesa non sarà probabilmente lineare, perché i meccanismi economici lo sono raramente. E il consenso che vede l’inflazione al 3% sia in USA, sia in Eurozona già a fine del prossimo anno, potrebbe eccedere in ottimismo.

È tuttavia importante, e per le dinamiche di mercato sufficiente, che da qui in avanti l’inflazione si metta su un sentiero di rientro, la velocità del calo è di minore importanza. Una discesa troppo rapida, peraltro, potrebbe sottendere un rallentamento dell’attività economica più marcato del previsto, portando un nuovo elemento di incertezza.

Negli USA la disinflazione è già ben avviata nelle componenti non “core”, quelle più legate ai prezzi delle materie prime, e ora si deve manifestare nelle componenti core; importante qui il settore casa e affitti in particolare.

In Eurozona tutte le componenti sono ancora in rialzo. Ma il calo del prezzo dell’energia non dovrebbe tardare a manifestarsi, innescando poi il raffreddamento anche degli altri settori. Con aspettative di traiettoria in calo per l’inflazione, le Banche Centrali si stanno preparando a rallentare, e poi ad arrestare il rialzo dei tassi.

Per Fed e BCE sono in calendario ancora 100 punti base di restrizione entro i primi mesi del 2023, ma il più è alle spalle.

L’idea, prezzata nei future sui Fed Funds, è che, arrivata al 5%, la Fed starà ferma per qualche mese, per poi abbassare i tassi al 3,5% entro fine 2024. Un andamento che sottende uno scenario di rallentamento dolce (o mini recessione) per l’economia globale.

Sarebbe uno scenario virtuoso e di ritorno alla moderazione per la crescita e per l’inflazione dopo gli anni turbolenti dei Covid 19 e del post Covid 19.

È di fatto lo scenario presente ora nelle stime di consenso sulla crescita economica, che dovrebbe sfiorare lo zero nel 2023 per tornare positiva nel 2024. La dolcezza, o meno, del rallentamento economico sarà il prossimo tema di attenzione per gli investitori.


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