Attesi tassi su inflazione eurozona. Dagli USA, oltre alla seconda lettura del PIL, arriveranno alle 14:30 le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione. Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit
I verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve hanno confermato che i rischi di inflazione restano al centro dell’attenzione e sono un “fattore chiave” per le scelte future di politica monetaria.
Tuttavia, la maggioranza dei governatori ha votato per un rallentamento dei rialzi a 25 punti base, segnale della disponibilità a svoltare in senso meno restrittivo qualora ce ne fossero le condizioni.
E allora sono i dati economici a tornare al centro dell’attenzione. Oggi, dagli Usa, alle 14:30 arriverà la seconda lettura del PIL nel IV trimestre con attese a +2,9% t/t e +3,5% a/a. Gli altri appuntamenti macro rilevanti della giornata saranno in mattinata con l’inflazione
europea a gennaio, attesa a -0,2% m/m e a +8,6% a/a. Il dato core, che ha assunto recentemente maggiore importante, è invece atteso rispettivamente a +0,7% e +6,9%.
Dagli USA, oltre alla seconda lettura del PIL, arriveranno alle 14:30 le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, che il consensus colloca a 200.000; l’indice PCE dei prezzi principali nel IV° trimestre 2022, previsto a 3,9%; le scorte di petrolio greggio (alle 17:00), stimate a 2,083 milioni di barili. Da segnalare anche l’intervento del membro del Comitato di politica monetaria della Fed, Bostic, alle 16:50.
Poco mosso il cambio EUR/USD che però potrebbe muoversi oggi con la pubblicazione dei dati di inflazione in Eurozona e del PCE core negli Stati Uniti in pomeriggio. La sterlina perde qualche punto dopo aver guadagnato nelle sedute precedenti, così come il petrolio
greggio, in attesa delle scorte USA oggi pomeriggio. Per l’oro nero la stretta delle Banche centrali significa rallentamento economico.
Rimangono sotto pressione i titoli di Stato italiani con un rendimento vicino al 4,5%. In salita lo yield dei Treasury con un mercato che ora sconta tassi di interesse in USA tra il 5,25% e il 5,5%.
Cercano il rimbalzo in apertura di seduta le Borse europee dopo due sessioni di ribassi. Lo fanno contro il vento dei dati economici e le Banche centrale che ripetono in continuazione il loro messaggio di attenzione all’inflazione. A Piazza Affari si muove ancora bene Stellantis e, al traino, Pirelli. Debole Eni dopo i conti.
Nuova seduta senza smalto per le Borse asiatiche. Solo la buona guidance della statunitense Nvidia per il trimestre in corso ha sostenuto i listini tecnologici. Piatta Shanghai, chiusa Tokyo per il compleanno dell’Imperatore, in controtendenza Seoul che ha beneficiato dello stop al rialzo dei tassi di interesse deciso dalla Banca centrale.
La seduta di metà settimana è stata all’insegna dell’incertezza per Wall Street, con il solo Nasdaq Composite in grado di strappare un tenue segno più. Nel dopo Borsa Nvidia ha reso noti i risultati di bilancio, leggermente migliori delle attese. A soddisfare gli analisti sono state però soprattutto le attese per il trimestre in corso.
L’effetto minute Fed invece non c’è stato, sono mancate indicazioni decisive e tutto è demandato ai dati economici. Per quanto riguarda la seduta odierna pubblicherà i dati di bilancio Moderna, con attese a 5,05 miliardi di dollari per i ricavi e 4,7 dollari per azione di utili.
Redazione
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