In una giornata ricca di dati macro importanti, dall’indice ZEW tedesco alla lettura del PIL europeo del primo trimestre, sono ancora politica monetaria e trimestrali a guidare il sentiment del mercato. Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit
Indicazioni sotto le stime quelle arrivate dalla Cina: l’indice che misura gli investimenti è aumentato del 4,7%, un punto percentuale in meno rispetto alle stime, quello della produzione industriale, atteso in aumento del 10,9%, è salito del 5,6%, e quello delle vendite al dettaglio ha segnato un +18,4%, contro il +22% atteso dagli analisti.
L’unico dato che ha sorpreso in positivo è arrivato dal mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione che è passato dal 5,3 al 5,2%.
Peggio del previsto invece i numeri britannici su tasso di disoccupazione (dal 3,8 al 3,9%) e richieste di sussidio (da 28,2 a 46,7 mila). Nel corso della mattina l’appuntamento è con l’indice che misura la fiducia degli investitori tedeschi, lo Zew, che dai +4,1 punti di aprile è atteso a -5,4 punti (valori negativi indicano pessimismo). Per quanto riguarda l’intera Eurolandia, focus sui numeri relativi l’occupazione (attesa in aumento dello 0,4% t/t), la bilancia commerciale (-0,1 miliardi a febbraio, +5,6 miliardi stimati a marzo) e la crescita economica, con il Pil visto in aumento dello 0,1%. Dagli Stati Uniti sono in calendario i dati sulle vendite al dettaglio (consenso +0,8%) e la produzione industriale (stabile). Grande attesa per l’intervento che la n.1 della BCE, Christine Lagarde, terrà a Colonia.
Euro-dollaro ancora sotto la soglia di 1,09 dopo la discesa delle quotazioni che ha caratterizzato la seduta di venerdì scorso. In generale si assiste a un Dollar Index in leggero guadagno nonostante la partita del debito USA non sia chiusa. Sul fronte delle materie prime, quotazioni dell’oro in calo ma sopra i 2.000 dollari. Il WTI consolida
i rialzi di ieri mantenendosi in area 71 $.
Un sondaggio Reuters indica che la BCE aumenterà il costo del denaro in ognuna delle prossime due riunioni. In questo contesto, lo spread tra BTP e Bund si mantiene sotto i 190 punti.
Un’apertura in leggero territorio negativo quella odierna per i principali indici di Borsa del Vecchio Continente. In una giornata ricca di dati macro importanti, dall’indice ZEW tedesco alla lettura del PIL europeo del primo trimestre, sono ancora politica monetaria e trimestrali a guidare il sentiment del mercato.
In Giappone il Topix ha toccato i massimi degli ultimi 33 anni. A guidare i rialzi il settore dei chip. Shanghai (-0,6%) ha pagato pegno alle indicazioni arrivate dai dati macro cinesi mentre Hong Kong (+0,19%) e Seoul (+0,10%) hanno capitalizzato le stime sull’indebolimento del dollaro USA.
Un rinnovato ottimismo su un accordo che porti all’innalzamento del tetto sul debito, e che quindi eviti il default della prima economia, ha permesso ai listini statunitensi di chiudere la giornata sopra la parità. “Hanno trovato dei punti di accordo”, ha detto la segretaria al Tesoro, Janet Yellen, parlando delle trattative tra democratici e repubblicani.
Quella di ieri è stata una giornata all’insegna dell’M&A: Oneok (-9,06%) ha annunciato l’acquisto di Magellan (+12,99%) per 18,8 miliardi di dollari mentre Western Digital (+11,26%) sarebbe in trattative per una fusione con la giapponese Kioxia.
Redazione
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