Intervista a Simona Quilici, wealth advisor di Banca Generali.

Qual è la sua storia come bancario? Che cosa l’ha spinta a lasciare un lavoro che molti desiderano per i livelli di sicurezza che fornisce per passare a una professione certamente molto più rischiosa come quella di consulente finanziario?

«Sono entrata in una primaria banca nel 1999 e, dopo qualche anno di lavoro di front e back office nel 2003, ho iniziato a occuparmi del servizio titoli per la clientela retail presso la filiale di Bagni di Lucca, prima, e di Lucca, successivamente, dove ho gestito la clientela affluent fino al 2008. In quell’anno, sono passata al servizio dove ho lavorato come gestore fino al 2018, anno in cui ho preso anche l’incarico di team manager private e sostituto responsabile del Centro private; tutto ciò fino alla fine del 2021, quando ho avuto la possibilità di diventare wealth advisor per Banca Generali. Alla base della mia scelta di entrare a fare parte di Banca Generali c’è stata senza dubbio la consapevolezza che la banca tradizionale non era più in grado di offrire un ambiente adatto a soddisfare il mio desiderio di crescita professionale, sia dal punto di vista della formazione specialistica, sia da quello dei supporti tecnologici e di innovazione della gamma di offerta. In particolare, in Banca Generali ho trovato una realtà con una mission chiara e ben delineata e, nello specifico, un progetto di crescita in team condiviso con un partner che da tempo conoscevo e stimavo per il suo altissimo valore professionale e umano».

È stato difficile lavorare in un ambiente totalmente diverso? Ha potuto contare su un buon supporto?

«Per quanto mi riguarda, l’organizzazione quotidiana  del lavoro non ha subito grandi cambiamenti, dato che ho sempre interpretato il mio ruolo come una libera professionista, più che come una dipendente con orari fissi, ma certamente a livello qualitativo la differenza è stata notevole: come consulente posso occuparmi solo della gestione dei miei clienti, nella massima libertà e autonomia, con la possibilità di contare su una struttura che condivide con me l’unico obiettivo di crescere attraverso la sola soddisfazione dei nostri clienti. Banca Generali mi ha sostenuta nell’inserimento attraverso una formazione mirata, sia a livello procedurale, sia di prodotto, oltre ad aiutarmi nella graduale conoscenza diretta di tutte le strutture della banca coinvolte nel supporto al nostro lavoro. In questo impegno, è stata di fondamentale importanza la due giorni del “Welcome program” tenuta presso la sede di Milano e dedicata proprio ai colleghi di nuovo inserimento». 

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