Intervista a Luca Romano, responsabile della rete life banker di Bnl Bnp Paribas Life Bankers.

I dati di raccolta più recenti mostrano una fortissima crescita dei bond nei portafogli dei clienti. È successo anche a voi? Quali sono le cause del fenomeno?

«I dati che riguardano i portafogli dei clienti dei nostri life banker rispecchiano la preferenza generalizzata degli investitori nei confronti dei bond, anche se non in misura così drammatica. Sicuramente, a farla da padrona è la quota di titoli obbligazionari, in particolare governativi italiani. Le ragioni del fenomeno trovano principalmente origine in una storica affezione per i Btp, alla quale si è aggiunto un tasso di interesse nominale sempre crescente, in linea con le politiche della Bce e con l’andamento del differenziale Btp-Bund, oltre a una comunicazione mirata ed efficace del Mef, in particolare per le emissioni cosiddette retail. Non da ultimo, va menzionata la delusione di breve termine causata dalla sottoperformance degli indici obbligazionari e dei relativi strumenti di risparmio gestito nel 2022, maggiormente percepita dagli investitori rispetto al comportamento similare del prezzo dei titoli in amministrato».

Pensate che chi ha scelto di puntare in questo periodo sulle obbligazioni abbia fatto una scelta tattica o strategica? Ritenete che, a breve, potrà tornare ad aumentare la quota dedicata alle azioni o al risparmio gestito in generale?

«Le obbligazioni sono state e saranno parte integrante di un portafoglio ben diversificato. Chi adotta un approccio, condiviso con il proprio consulente, che trascende dall’attrattività della cedola e si avvale degli strumenti giusti per investirvi, ottenendo diversificazione e controllo del rischio ancora prima che un rendimento, compie certamente una corretta scelta strategica.

Prova ne sia che, chi ha optato per scelte più tattiche, magari dettate da errate valutazioni, ha dovuto registrare una certa delusione. Si pensi, ad esempio, alla significativa differenza, soprattutto sulle emissioni legate all’inflazione, tra le cedole attese e le cedole incassate realmente dai clienti. A questo fattore bisogna aggiungere che molte emissioni di titoli di stato oggi quotano sotto la pari e il differenziale contro Bund dei titoli italiani, nettamente il peggiore tra quelli della periferia europea, sta destando preoccupazione tra i clienti che, invece, soprattutto grazie ai rendimenti potenziali dei fondi obbligazionari, potrebbero iniziare nei prossimi mesi a rivedere le proprie posizioni. In questo senso, è molto importante che i consulenti e gli asset manager sappiano comunicare bene i vantaggi della diversificazione, tipica degli Oicr, e le potenzialità che questi strumenti possono avere, soprattutto quando i rendimenti torneranno a scendere per effetto delle decisioni delle banche centrali. Se ciò avverrà, assisteremo certamente a un incremento della relativa quota di risparmio gestito. E se i fondamentali macroeconomici saranno supportivi, anche le azioni troveranno spazio nei portafogli».

leggi il numero 158 


Unknown's avatar
Redazione

La redazione di Fondi & Sicav è un team di esperti e appassionati di finanza, specializzati nell’analisi e nell’approfondimento di fondi comuni, SICAV e strumenti di investimento. Con un approccio chiaro e aggiornato, forniscono contenuti di qualità per guidare i lettori nelle scelte finanziarie più consapevoli.