Dopo quasi 30 anni passati con diversi ruoli nel gruppo Credem-Euromobiliare, dove aveva alla fine l’incarico di district leader Centro Nord di Banca Euromobiliare, Stefano Quaini, 56 anni, ha fatto il grande salto e ha accettato di costruire quasi dal nulla la nuova rete di consulenti di Banco Desio, che l’ha nominato responsabile area wealth banker. In realtà, l’istituto brianzolo aveva già una piccola rete di advisor, che erano stati ereditati dalla Banca Popolare di Spoleto quando era stata acquisita, ma la scelta compiuta dal management di Desio è stata di muoversi in prima persona ed entrare in forze nella consulenza finanziaria. Certamente, ha influito nella decisione il fatto che le filiali sono profondamente radicate in una delle aree più ricche d’Italia, ma non mancano le ambizioni e l’idea è creare una rete che sia presente a livello nazionale. 

A parlare di questa sfida con grande entusiasmo è lo stesso Quaini, che racconta come si muoverà negli anni a venire e gli obiettivi principali che si è dato.

Iniziamo con una domanda personale: lei ha lasciato una società importante e con una grande tradizione come Credem-Euromobiliare. Che cosa l’ha spinta ad affrontare l’attuale sfida?

«Banco Desio è una banca privata con un azionariato stabile e da anni al vertice nel panorama bancario italiano per solidità patrimoniale e indici di redditività. L’ultimo bilancio 2022, chiuso con un utile di 81,5 milioni di euro (+48% rispetto 2021), un Roe del 7,8% (+2,5 punti rispetto all’anno precedente), la semestrale 2023 con un utile di 193,3 milioni di euro (+257% rispetto allo stesso periodo del 2022) e un Roe dell’8,8% sono un’ulteriore conferma del livello di eccellenza nel settore. Questi dati sono il primo elemento che mi ha fatto scegliere Banco Desio e credo che saranno oggetto di attenzione e valore anche per le persone che sceglieranno il nostro progetto. Inoltre, da circa tre anni alla direzione della banca è stato nominato Alessandro Decio, che ha portato nuove competenze, innovazione, nuovi prodotti e alleanze e strategie di business nelle quali rientra certamente la valorizzazione della rete dei consulenti finanziari. È stato lui a convincermi della centralità, dell’importanza e dell’ambizione del “progetto consulenza finanziaria” all’interno della banca».

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