A colloquio con George Curtis, Portfolio Manager, TwentyFour Asset Management

 

 

I Treasury sono affondati di prezzo a un ritmo sostenuto, spingendo verso l’alto i rendimenti, cosa alquanto strana poiché nei casi di crescente pericolo percepito dagli investitori i titoli di Stato USA si trasformano in asset rifugio. Come interpretare il calo delle quotazioni?

 

George Curtis

La volatilità dei Treasury è stata elevata quest’anno, in quanto la Federal Reserve ha aumentato i tassi a fronte di un mercato del lavoro tenacemente solido e di un’inflazione che rimane al di sopra dell’obiettivo del 2%.

Negli ultimi mesi abbiamo assistito anche a un netto re-steepening” della curva, con la parte lunga in particolare che è stata messa sotto pressione. Riteniamo che ciò sia dovuto a una serie di ragioni, tra cui i dati solidi di cui sopra e un comitato della Federal Reserve che sta spingendo il messaggio «higher for longer» («più alto per più tempo»).

Un altro motivo è costituito da un mercato che ha iniziato a prezzare un premio di durata (ossia il rendimento aggiuntivo che un investitore deve ricevere per compensare la volatilità nell’acquisto di obbligazioni a più lunga scadenza) a fronte di un’ampia offerta di titoli di Stato, con il governo statunitense che gestisce un deficit di bilancio di 2 trilioni di dollari nello stesso momento in cui la Fed intraprende il suo programma di inasprimento quantitativo.

Ritenete che quello attuale rappresenti un buon punto di ingresso per chi voglia aumentare la quota di portafoglio destinata ai treasury decennali o che sia meglio focalizzarsi su titoli di stato Usa a scadenza più breve?

Sebbene ci aspettiamo che la volatilità sul mercato dei Treasury rimanga elevata nel breve termine, in quanto il mercato si trova a fare i conti con la fine del ciclo di rialzi (e se la Fed abbia effettivamente raggiunto il suo picco), riteniamo che le prospettive a medio-lungo termine per i Treasury siano interessanti ai livelli attuali. E quindi abbiamo ampliato la duration all’interno dei nostri comparti di titoli di Stato per trarre vantaggio dagli elevati rendimenti che vediamo lungo la curva (in particolare acquisendo un’esposizione ai Treasury a dieci anni e, negli ultimi mesi, a 30 anni).

In ultima analisi, riteniamo che i dati economici si indeboliranno in modo più significativo nella prima metà del prossimo anno, spingendo gli Stati Uniti verso una recessione, anche se il nostro scenario di base prevede una recessione relativamente lieve.


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Stefania Basso

Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.