Lo scorso 5 dicembre Amundi ha presentato il suo outlook 2024, alla presenza di Monica Defend, head of Amundi Investment Institute, e Matteo Germano, global deputy cio di Amundi.

Per l’asset manager, il 2024 sarà un anno di opportunità e qualche insidia. Il mondo sta cambiando velocemente e gli stessi investitori arrivano alle soglie del nuovo anno provati da quanto successo negli ultimi 15 anni: dalla crisi finanziaria globale (2008), a quella del credito sovrano (2011), per arrivare alla pandemia (2020) e alle due guerre tuttora in corso, con il timore di shock energetici.

Le sorprese del 2023

Il 2023 è stato un anno che ha sorpreso per il mancato rallentamento dell’economia americana e debolezza degli indici azionari. La crisi delle banche regionali statunitensi è stata superata, senza pesanti ricadute sui mercati finanziari, la politica fiscale degli Usa è rimasta più espansiva delle attese e il consumatore americano ha iniziato a utilizzare i risparmi accumulati durante la pandemia. Guardando alle performance delle diverse asset class, emerge che alcune risultano avere delle valutazioni eccessive, altre, invece, sono interessanti.

Le attese del 2024

Nel 2024 gli investitori dovranno affrontare un outlook economico disomogeneo e un rischio di volatilità più elevato. Si è entrati in una fase di transizione di medio periodo, con l’inflazione che è in discesa, ma con le pressioni inflazionistiche ancora presenti, le politiche monetarie e fiscali in via di ridefinizione e le tensioni geopolitiche che rimangono. Amundi si attende un graduale rallentamento della crescita globale e un’inflazione che dovrebbe attenuarsi, ma rimanere comunque al di sopra degli obiettivi delle banche centrali, fino alla fine dell’anno. Le istituzioni centrali dei paesi sviluppati sono attese mantenere i tassi invariati nel corso del primo semestre, sino a quando l’inflazione sarà sotto controllo. L’asset manager stima che la Fed e la Bce taglino, rispettivamente di 150 e 125 punti base. In un contesto economico globale caratterizzato da un rallentamento, fermo restando che il conflitto in Medio Oriente non si allarghi, la maggiore debolezza sarà determinata principalmente da un rallentamento nei mercati sviluppati. Amundi prevede per il 2024 una crescita del Pil mondiale al 2,5% e si aspetta che la crescita nei paesi sviluppati sia in media dello 0,7% contro il 3,6% dei mercati emergenti.

Asset allocation

Sono identificati cinque temi d’investimento per il 2024:

  • l’allocazione dinamica degli asset in un contesto di cambiamenti
  • l’attrattiva delle obbligazioni in presenza di un picco dei tassi
  • la ricerca della resilienza nelle azioni
  • i mercati emergenti, vincitori in un mondo frammentato
  • la transizione energetica e i temi strutturali

Per quanto riguarda, nello specifico, l’asset allocation, Amundi ne delinea l’evoluzione a partire da una posizione difensiva all’inizio d’anno che potrebbe poi muoversi verso attivi più rischiosi nel secondo semestre.

L’asset manager esprime la sua preferenza per il reddito fisso, in particolare le obbligazioni di qualità, sia sovrane, sia societarie, dove sarà aggiunta gradualmente duration ai portafogli, concentrandosi sul credito Ig, sull’euro high yield a breve termine, sul debito dei mercati emergenti in valuta forte. Quest’ultimo verrà aumentato anche in valuta locale dopo che la Fed avrà iniziato a tagliare i tassi.

Una posizione difensiva viene invece consigliata per l’asset class azionaria, soprattutto a inizio anno, prestando particolare attenzione ai dividendi, alla qualità e bassa volatilità dei titoli.  Amundi privilegia il segmento value in Usa e in Giappone. Con il cambio di politica monetaria dell’istituzione americana, saranno presi in considerazione anche mercati più ciclici come l’Europa, i paesi emergenti e le piccole capitalizzazioni.


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Pinuccia Parini

Dopo una lunga carriera in ambito finanziario sul lato, sia del sell side, sia del buy side, sono approdata a Fondi&Sicav