Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit

Saranno ancora gli Stati Uniti a condurre le danze oggi per quanto riguarda le comunicazioni economiche. Arriveranno infatti, nel pomeriggio, alcuni indicatori tra i più monitorati dalla Fed. Anche l’eurozona avrà da dire la sua in mattinata. Procedendo con ordine, già pubblicato in Giappone il dato di inflazione di novembre che ha segnato una frenata a 2,8% da 3,3% precedente. Dalla Gran Bretagna sono invece arrivate le rilevazioni sul PIL del 3° trimestre che ha registrato una crescita dello 0,3% da 0,6% di stime e dello stesso periodo del 2022. Su base trimestrale il dato registra un calo dello 0,1% contro attese invariate e da +0,2%. Hanno sorpreso invece al rialzo le vendite al dettaglio che in novembre sono cresciute dello 0,1% contro attese per una contrazione dell’1,8%.

Dall’Italia arriverà alle 10:00 l’indice di fiducia dei consumatori previsto a 103,8 da 103,6. Dagli USA, alle 14:30 attesi i permessi di costruzione, a 1,460 milioni da 1,498; gli ordinativi di beni durevoli stimati in aumento dello 0,2% da +0% precedente; l’indice prezzi spese personali che dovrebbe essersi attestato in novembre a +0,2%, come in ottobre; l’indice prezzi spese per consumi stimato a +3,4% da +3,5%; l’indice PCE prezzi visto a 2,8% da 3% e le vendite di nuove abitazioni (ore 16:00) stimate a quota 695.000 da 679.000.

L’euro/dollaro si è spinto fino a toccare la soglia degli 1,10 dopo la revisione al ribasso del PIL trimestrale USA diffusa ieri (4,9% da 5,2%). In recupero anche sterlina e yen che erano state vendute il giorno precedente. Sul mercato delle materie prime l’aumento delle scorte USA ha controbilanciato i timori provenienti dallo scenario di tensione nel Mar Rosso.

Il mercato obbligazionario ha registrato un leggero calo dei rendimenti ieri ma il quadro rimane tutto sommato invariato. Per il Btp rendimento sotto il 3,6% e spread con il bund in area 160.

Nell’ultima seduta prima delle festività, con i listini che rimarranno chiusi il 25 e 26 dicembre e che attraverseranno una periodo di bassi volumi, le Borse europee hanno aperto poco variate. Sul FTSE Mib nessun titolo si spinge al punto percentuale di rialzo. Guidano Telecom Italia e Mediobanca. In coda Brunello Cucinelli.

Nell’ultima seduta che precede le festività natalizie le Borse asiatiche si sono mosse poco e, come spesso è accaduto nel corso dell’anno, i listini cinesi hanno sottoperformato. In particolare Hong Kong dopo il giro di vite annunciato dal governo nel settore dei giochi online. In recupero il Nikkei dopo le vendite della vigilia.

Wall Street ha messo a segno un rimbalzo nella seduta di giovedì dopo la correzione del giorno precedente, ma ha perso spinta nell’ultima parte di contrattazioni. Bene i tecnologici, trainati dalle stime sui ricavi trimestrali ottimistiche di Micron e dai dati economici che mostrano crepe nel quadro di forza dell’economia. Nella stessa direzione va anche una nuova delusione proveniente da una big del listino principale. Stavolta è stata Nike che ha pubblicato, dopo la chiusura delle contrattazioni, risultati e previsioni deludenti e avviato un programma di riduzione dei costi.


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Redazione

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