Il progetto “Donne & Denaro: una sfida per l’inclusione” è nato dalla collaborazione tra Banca Widiba e il Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con l’obiettivo di comprendere e migliorare il rapporto tra le donne e la gestione del denaro. La prima parte del progetto, svolta nel 2022, ha permesso di identificare i fattori principali che ostacolano o, dall’altra parte, favoriscono, un coinvolgimento attivo e consapevole delle donne nella gestione finanziaria del loro patrimonio. I risultati hanno permesso di identificare negli atteggiamenti e nei comportamenti connessi all’utilizzo del denaro tutti i significati, i valori e gli stereotipi associati a esso e al suo utilizzo, individuando in tutto ciò i principali ostacoli all’inclusione della figura femminile in ambito finanziario. 

La seconda parte del progetto, (“Consulenza finanziaria: analisi e opportunità di una professione contemporanea oltre gli stereotipi di genere”, che è appena uscita e della quale fanno parte queste note-ndr) prende in considerazione nella survey un campione composto da 445 consulenti finanziari/e, tra i quali 376 uomini, 67 donne  (2 non binario e 2 altro). Il dato rispecchia la composizione di genere in questo profilo professionale in Italia, di età media di 52,15 anni. Inoltre, in media i/le partecipanti svolgono la professione di consulente finanziario/a da 27,27 anni. L’11,4% del campione ha parenti che lavorano nella consulenza finanziaria, mentre l’88,6% degli intervistati dichiara di non avere parenti consulenti.

Tra i risultati del progetto è emerso che le donne percepiscono ancora il contesto finanziario come sconosciuto e lontano, probabilmente perché lo avvertono come prevalentemente abitato da uomini. Infatti, ancora oggi le donne iscritte all’Albo dei consulenti finanziari/e (Cf) raggiungono solo il 22,3%, contro il 77,7% degli uomini. L’età media in scala nazionale è intorno a 52 anni, un dato che evidenzia anche una scarsa tendenza da parte dei giovani e delle giovani a prendere in considerazione la consulenza finanziaria come possibile professione. 

Questo gap ha spinto a indagare nella seconda fase del progetto, svolta nel 2023, la figura del/della consulente per analizzare la presenza di stereotipi e percezioni distorte legate a questa professione. Nelle pagine che seguono sono riportati alcuni dei risultati di questa ricerca che ha previsto l’utilizzo di differenti metodologie grazie alle quali è stato possibile ricostruire un quadro dettagliato di questa professione e di come renderla più attrattiva al mondo femminile. 

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