Maria Ameli, responsabile del corporate, real estate e art advisory di Banca Generali, fa constatazioni simili e vede nelle consulenti capacità relazionali e di trasmettere serenità che sono utilissime in ogni situazione, non solamente con le investitrici: «Nella nostra esperienza la capacità empatica spesso presente nelle donne contribuisce a migliorare la relazione col cliente, donna o uomo che sia, per conseguire quella consulenza olistica che risponde alle esigenze d’investimento della persona e della sua famiglia. In un sistema finanziario che evolve, il rapporto con il cliente e l’ascolto attivo dei suoi desideri acquisiscono un peso specifico notevole, che spesso fa pendere la bilancia e orienta le decisioni. Le competenze relazionali sono quindi sempre più fondamentali nel rapporto consulente finanziario-cliente e sono caratteristiche che si ritrovano in maniera evidente soprattutto nelle donne. La loro capacità di ascolto permette inoltre di lavorare con minori stress e di gestire senza conflitti il confronto con le società mandanti. Questa serenità si trasmette anche al cliente, che è portato a nutrire fiducia nella consulente finanziaria. Importante il fatto che, secondo numerose ricerche condotte sul tema, rispetto ai colleghi uomini, le consulenti finanziarie donna hanno un minore focus sul rendimento, che pure c’è, ma non è un elemento esclusivo: ciò comporta che sono quindi più flessibili nell’incontrare le esigenze del cliente».

Maria Ameli
responsabile del corporate,
real estate e art advisory
Banca Generali

Maria Ameli aggiunge:«A gennaio 2022 Banca Generali ha fatto un nuovo passo verso la diversity & inclusion con la sottoscrizione dei Women empowerment principles, cioè i principi internazionali in materia di lavoro e di diritti umani che si basano sul riconoscimento di un interesse e una responsabilità per l’uguaglianza di genere nelle imprese. In questo modo, la realtà guidata dall’amministratore delegato Gian Maria Mossa, è diventata di fatto la prima rete italiana di consulenza e la seconda realtà finanziaria del Paese a sottoscrivere il progetto. Inoltre, la private bank sta studiando percorsi personalizzati di inserimento specifici per le donne, a loro vantaggio e della banca stessa. Questo fatto consente anche di allineare l’offerta alle evoluzioni della domanda, dove si prevede che le donne controlleranno quote sempre più significative della ricchezza finanziaria: negli Stati Uniti più di un terzo della ricchezza, oltre 10 trilioni di dollari, è già gestita dal genere femminile ed entro il 2030 la quota dovrebbe salire a oltre 30 trilioni di dollari. L’attenzione al tema del rapporto tra donne consulenti e clienti viene affrontato da Banca Generali periodicamente anche sul territorio dagli area manager, che si fanno promotori di iniziative di approfondimento e di formazione ad hoc».


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