Il rialzo dei tassi farà tornare in auge la decorrelazione tra equity e bond. Matthew Bullock, MEA head of portfolio construction and strategy

Le caratteristiche dello scenario che si va delineando sono diventate ideali per un approccio di investimento proattivo: se è vero che i tassi di interesse hanno raggiunto i massimi e sono destinati a scendere, il loro impatto deve ancora farsi sentire e gli investitori dovranno probabilmente essere selettivi in un contesto di maggiore dispersione attesa fra vincitori e vinti. Vediamo opportunità in aree legate a temi settoriali, nei titoli cartolarizzati, nell’intelligenza artificiale, alla borsa di Londra e sui mercati azionari europei.

Verso il ritorno a una correlazione negativa fra equity e bond

Negli ultimi 12 mesi la correlazione fra obbligazionario e azionario è stata generalmente positiva. Questo accade quando l’inflazione è superiore al 3%, come mostra il rapporto tra l’S&P e i titoli di Stato decennali statunitensi in un periodo di tre anni. Quindi, se si crede alle previsioni di consenso – secondo cui si tornerà a un’inflazione inferiore al 3% nei mercati sviluppati – è ragionevole aspettarsi il ritorno di una correlazione negativa tra obbligazioni e azioni, un grande vantaggio per la costruzione dei portafogli. Inoltre, se si guarda alle attese sui tassi di interesse, potremmo trovarci con un rendimento del 3,5% per il decennale negli Stati Uniti a metà 2025.

Pur in presenza di una certa volatilità dei tassi d’interesse, bisogna riconoscere dunque che tassi più alti ci hanno portato ad avere rendimenti più attraenti nel mercato del reddito fisso. Pari a quelli delle azioni. Quindi oggi il punto di ingresso su questa asset class è molto interessante dal punto di vista dell’income, ovvero del reddito. In caso di ulteriore volatilità dei tassi d’interesse e di un contesto economico più debole, si continuerà ad avere una certa protezione da quel reddito che si ottiene dai rendimenti, visti i livelli dove ci troviamo oggi.

Restando sull’obbligazionario, siamo cauti sulle emissioni high yield, dove crediamo che ci sarà una ripresa delle insolvenze, preferendo il debito “investment grade”, dove è possibile gestire meglio il rischio, visti gli attuali rendimenti. All’interno dell’high yield ci sono alcuni settori, come quello chimico, che iniziano a registrare utili negativi anche se questo non è il caso di tutte le società. Si tratta quindi di essere sicuri di scegliere i nomi giusti. Al momento preferiamo orientarci verso la parte più difensiva del mercato high yield, sovrappesando le emissioni con rating tripla-C.

Ma riteniamo anche che sia importante diversificare il rendimento del credito societario con un’esposizione ai titoli cartolarizzati e agli agency MBS, due aree che ci piacciono molto per la loro alta qualità e bassa volatilità. Le valutazioni, inoltre, appaiono interessanti: se si considerano le valutazioni decennali del mercato delle cartolarizzazioni rispetto alla situazione attuale e poi gli stessi parametri nel caso delle emissioni societarie, gli spread di queste ultime appaiono molto costosi.

Borse: con la fine dell’era dei tassi a zero tornano a contare le valutazioni

Siamo usciti dall’epoca in cui nel mondo azionario si premiava la crescita a qualsiasi prezzo. Questo vuol dire che possiamo costruire un portafoglio dove ci si può iniziare a coprire dal rischio e a bilanciarlo in maniera più efficiente. In un contesto in cui si ritiene che i tassi d’interesse saranno “più alti più a lungo” ci sarà un mondo a crescita ridotta e crediamo che il pensiero e gli investimenti tematici siano un’ottima lente per cercare di individuare la crescita.

Dalla tecnologia e l’innovazione, per esempio nell’assistenza sanitaria con l’IA e i farmaci per l’obesità, agli obiettivi che dobbiamo ancora raggiungere dal punto di vista ambientale e sociale, le opportunità di crescita non mancano: ma se torniamo a pensare come sia cambiato il costo del capitale occorre comprare un titolo non solo perché ha a che fare con uno di questi temi ma perché pensiamo che offrirà una crescita degli utili superiore a quella prevista grazie a questi temi, e che quindi il titolo verrà premiato in modo duraturo per questo. Dal punto di vista geografico, in particolare, il quadro di UK ed Europa non è così complesso come viene attualmente prezzato.


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Redazione

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