A colloquio con Mark Sherlock, Head of US Equities di Federated Hermes

 

 

Negli ultimi anni, le small cap Usa non hanno tenuto il passo delle large cap. Credete che in futuro possano materializzarsi condizioni più favorevoli al segmento dei titoli a bassa capitalizzazione?
Mark Sherlock

Negli ultimi due anni le small cap statunitensi hanno subito una flessione rispetto alle large cap, causata dai timori per le prospettive economiche generali e dagli effetti della stretta monetaria. Il rendimento stellare di alcuni titoli tecnologici a grande capitalizzazione ha solo esacerbato questa disparità.

Alla luce di queste considerazioni, le prospettive per le azioni delle small cap nel 2024 potrebbero essere molto interessanti se il quadro economico si svilupperà in modo più favorevole del previsto.

Un punto di forza, date le attuali tensioni geopolitiche, è il loro orientamento domestico (70-80% di ricavi interni contro circa il 50% del mercato delle large cap).

In un mondo in via di deglobalizzazione, le aziende statunitensi stanno investendo molto sulle capacità produttive. Il che dovrebbe favorire il PIL industriale nel prossimo decennio. Le piccole e medie imprese costituiscono la spina dorsale dell’economia statunitense e possono beneficiare di questo trend. A differenza degli ultimi anni, sembra improbabile che si torni a un mondo di tassi e inflazione zero. I vincitori del futuro potrebbero essere differenti da quelli del passato.

Riteniamo che i tassi e l’inflazione da ora in poi scendano e si assestino entrambi intorno al 2-3%. Infatti i dati suggeriscono che molto probabilmente abbiamo già superato il picco. Le elezioni presidenziali del 2024 saranno oggetto di grande attenzione mediatica. Ma a nostro avviso avranno un effetto minimo sui mercati nel medio termine.

In quali settori dell’economia Usa ritenete si possano individuare le migliori opportunità per investire nelle small cap?

Ci sono diversi settori in cui vediamo delle opportunità di investimento a lungo termine come Industrial, Semi-conductors e Material. Questi settori sono ben supportati da un punto di vista strutturale grazie agli stimoli fiscali, all’onshoring e ai cambiamenti demografici. Per questi motivi dovrebbero guidare la crescita dei ricavi nel corso del prossimo decennio.

Un esempio è rappresentato da Teradyne, che detiene circa il 50% del mercato dei test sui semiconduttori. I loro prodotti di automazione industriale comprendono i Collaborative Robot utilizzati in tutto il mondo da clienti del settore manifatturiero e dell’industria leggera per migliorare la qualità e aumentare l’efficienza produttiva. La posizione di leader di mercato di Teradyne insieme alla solidità del bilancio e alla prospettiva di una forte crescita, costituiranno un vantaggio per l’azienda con la diffusione dell’onshoring.


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Stefania Basso

Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.