Nel corso del lavoro di scoperta e di analisi del mondo del fintech italiano, Fondi&Sicav ha intervistato Daniele Giuliani, ceo di Genio Diligence.
Potete descrivere come è nata e si è sviluppata la vostra società?
«Genio Diligence vanta 14 anni di vita e, di conseguenza, precediamo di molto la nascita di quello che oggi viene comunemente inteso come il settore delle fintech. L’azienda viene sovente inserita in questo segmento, anche se non ci consideriamo una società di software prestata alla finanza, bensì un fornitore di servizi a gruppi finanziari. La nostra offerta, però, nel corso del tempo, ha incorporato una componente di intelligenza artificiale (Ai) sempre più massiccia. Nello specifico, il nostro core business è sempre stato costituito dai servizi antifrode, in particolar modo nei finanziamenti mutuo, cessione del quinto e prestiti. I nostri clienti sono soprattutto le banche commerciali e le società che operano nella mediazione creditizia. Attualmente, deteniamo in questa nicchia circa il 90% del mercato. La nostra trasformazione nella direzione di un forte utilizzo dell’Ai risale al 2017-2018, quando queste tecniche non erano ancora comuni come oggi. In particolare, ci siamo resi conto che le innovazioni a livello legislativo, quali ad esempio la Mifid 2, costringevano i nostri clienti in ambito bancario a raccogliere e gestire una quantità molto maggiore di documentazione e di dati».
Negli ultimi decenni, i requisiti di documentazione sono cresciuti enormemente nelle attività di backoffice. Da questo punto di vista quali sono i vantaggi di un servizio come il vostro basato sull’Ai?
«Innanzitutto l’automazione dei processi mediante questa tecnologia consente di migliorare l’efficienza operativa. I sistemi Ai, come il nostro Readoc, possono gestire in modo rapido e accurato una vasta gamma di compiti di gestione documentale, riducendo la necessità di procedure manuali e liberando le risorse umane per attività più strategiche. Ciò porta a una maggiore produttività complessiva e a tempi di elaborazione più rapidi. Un altro vantaggio è la diminuzione degli errori umani: gli algoritmi Ai possono analizzare i documenti con precisione e coerenza massime, riducendo il rischio di inesattezze e aumentando la qualità dei dati. Inoltre, sono in grado di analizzare grandi quantità di dati in modo efficiente, consentendo alle istituzioni finanziarie di estrarre informazioni significative e prendere decisioni informate. In questo modo, non solo si migliora la qualità delle analisi e delle previsioni, ma anche la capacità di rispondere rapidamente alle esigenze dei clienti e del mercato. Un esempio dei vantaggi di cui abbiamo parlato è la nostra partnership con Credit Agricole, che si è rivolto a Genio Diligence per affrontare la sfida della digitalizzazione del canale dei mutui mediati e per ottimizzare l’efficienza dell’intera filiera documentale. Utilizzando Mutuify, la piattaforma avanzata della banca per la gestione del flusso documentale che è integrata con il nostro sistema Readoc, Credit Agricole ha potuto semplificare i propri processi interni. In questo modo, si sono ridotti i tempi di elaborazione ed è stata garantita una maggiore precisione nella gestione documentale, offrendo un servizio più rapido, accurato e affidabile ai propri clienti».
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Boris Secciani
Nato a Bologna nel 1974, a Milano ho completato gli studi in economia politica, con una specializzazione in metodi quantitativi. Ho cominciato la mia carriera come broker di materie prime negli Usa, per poi proseguire come trader sul forex. Tornato in Italia ho partecipato come analista e giornalista a diversi progetti. Sono in FONDI&SICAV dalla sua fondazione, dove opero come Responsabile dell'Ufficio Studi. I miei interessi si incentrano soprattutto sul mondo dei tassi di interesse e del reddito fisso, sulla gestione del rischio di portafoglio e sull'asset allocation.

