Se il calo dei tassi non seguirà le aspettative, alcuni emittenti potrebbero avere problemi nel rifinanziamento dei debiti. A colloquio con Jan Sorensen, head of credit e portfolio manager dell’European Cross Credit Fund di Nordea Am

Qual è l’approccio per costruire i vostri portafogli, sia in ambito investment grade, sia high yield?
«L’universo investibile del fondo Cross Credit è costituito dalle obbligazioni corporate europee con un rating di Moody’s e Fitch che va da BBB+ a B-. Sia per la componente Ig, sia per gli Hy, cerchiamo di identificare aziende che offrono un potenziale di rendimento superiore rispetto a gruppi similari nella stessa fascia. Infatti, spesso gli spread fluttuano per intere categorie di rating in una maniera che non è sensata rispetto ai fondamentali dei singoli titoli. Il nostro approccio è dunque di tipo bottom-up e volto a investire in quelle opportunità che sono state prezzate in maniera non corretta dal mercato».
Al di là delle vostre scelte specifiche, qual è la vostra view attuale sulle condizioni generali del mercato?
«Siamo piuttosto cauti: attualmente ci sono solo quattro emittenti Hy in Europa che sono in difficoltà, mentre si sta verificando un marcato aumento degli spread dei bond CCC. Di solito, un simile andamento è foriero di un aumento del tasso di default complessivo. Va infatti considerato che gli anni ‘10 di questo secolo sono stati un periodo anomalo nella storia: gli investitori dovranno riabituarsi a un livello di insolvenza più elevato e a un costo del denaro più consistente rispetto al recente passato. Non ci aspettiamo un deterioramento drammatico, però è ragionevole pensare che i problemi che già sono presenti in alcune aree (basti pensare all’immobiliare commerciale) si espanderanno ad altri settori. Qualche segnale cominciamo a vederlo nelle industrie di base.
Ritenete che, in alcuni casi, ci potranno essere problemi di sostenibilità e rifinanziamento del debito?
«Sì, specialmente se le previsioni di ribasso dei tassi di interesse si rivelassero troppo aggressive, come probabilmente è successo all’inizio di quest’anno. Molte società potrebbero trovarsi in difficoltà nel rifinanziare il debito emesso durante il periodo della pandemia a costi estremamente contenuti».
A proposito dell’immobiliare commerciale, si è già avuto in tale ambito un forte allargamento dei rendimenti. Non pensate che vi possano essere alcune occasioni?
«Sicuramente in quel segmento si sta assistendo a sviluppi positivi. In diverse economie europee si sta cominciando, infatti, a parlare di trovare una soluzione per le situazioni di maggiore difficoltà. Ancora, però, non sono stati proposti piani concreti ed è difficile al momento identificare i futuri vincitori e vinti di questo processo di ristrutturazione».
In quali settori sono concentrate attualmente le vostre posizioni di maggiore overweight?
«Bisogna distinguere in questo caso fra la porzione Ig e quella Hy della nostra strategia. Nel primo caso troviamo sicuramente una maggiore frequenza relativa di occasioni in settori come le utility e certe aree dei servizi finanziari, assicurazioni in primis. L’high yield è invece caratterizzato da una maggiore diversificazione».
Detenete coco in portafoglio, dato il valore che si è creato in questa asset class dopo la crisi dell’anno scorso e le condizioni, in generale buone, del sistema bancario europeo?
«Sì, abbiamo comprato alcuni coco. Si tratta però di una posizione complessivamente modesta, in quanto si tratta di una tipologia di obbligazioni che presenta una grande varietà. Oltre ai differenti fondamentali degli emittenti, esse sono caratterizzate da condizioni molto diverse che impongono un’attentissima analisi dei prospetti. Altrimenti, come si è visto nel 2023, si rischia di andare incontro a perdite sostanziali».
Boris Secciani
Nato a Bologna nel 1974, a Milano ho completato gli studi in economia politica, con una specializzazione in metodi quantitativi. Ho cominciato la mia carriera come broker di materie prime negli Usa, per poi proseguire come trader sul forex. Tornato in Italia ho partecipato come analista e giornalista a diversi progetti. Sono in FONDI&SICAV dalla sua fondazione, dove opero come Responsabile dell'Ufficio Studi. I miei interessi si incentrano soprattutto sul mondo dei tassi di interesse e del reddito fisso, sulla gestione del rischio di portafoglio e sull'asset allocation.

