Fondi&Sicav ha intervistato Stefano Volpato, direttore commerciale di Banca Mediolanum, chiedendogli come  risolvono il problema dell’ educazione finanziaria dei risparmiatori.

Quanto è importante per voi l’educazione finanziaria del cliente? Organizzate eventi o altri contatti online o dal vivo? Fornite eventualmente pubblicazioni che spieghino gli elementi essenziali?

«Il tema dell’educazione finanziaria è ovviamente importante, ma per comprenderne in profondità la valenza sociale occorre avere ben chiare due premesse: il bisogno di consulenza e la consapevolezza della propria preparazione finanziaria. Il Censis, nel suo ultimo rapporto di fine 2023, ha dichiarato in maniera inequivocabile il suo pensiero fin dal titolo della pubblicazione. Ha definito gli italiani “Sonnambuli, dinanzi ai presagi”. Ma entriamo un po’ più a fondo in questa fotografia. Entro i prossimi 25 anni, per effetto demografico, avremo 4,5 milioni di italiani in meno e ben 9,1milioni di cittadini in meno in età contributiva. È chiaro che la demografia avrà un impatto significativo sulle nostre vite, ma anche il tessuto sociale è profondamente cambiato. La mia generazione, terminato il ciclo di studi, iniziava subito a lavorare e immediatamente diventava autonoma finanziariamente, anzi riusciva anche a dare una mano in famiglia. Sempre la mia generazione è la prima a doversi occupare contemporaneamente di figli che tardano a raggiungere la totale autonomia finanziaria e di genitori che, per l’allungamento della vita media, necessitano di maggiori cure socio-assistenziali in uno scenario in cui, già in epoca pre-Covid, una spesa sanitaria su due veniva pagata di tasca propria, mentre si stima che nei prossimi 25 anni questo costo passerà da 133 a 177 miliardi di euro. Anche la struttura della famiglia è cambiata: nel 30% dei casi, a livello nazionale, è unifamiliare, mentre nella sola Milano la percentuale sale al 65%. È chiaro che sta venendo a mancare quella solidarietà familiare sulla quale prima si poteva contare. Da tutto questo quadro emerge in maniera netta l’esigenza di farsi trovare pronti agli appuntamenti della vita che certamente verranno a bussare alla nostra porta. L’unica risorsa con la quale potremo dare risposta a questi bisogni è i risparmi.

Urge quindi recuperare efficienza, il propulsore che manca a uno stock di ricchezza finanziaria importante che viene continuamente alimentato da una buona propensione al risparmio.

In questo contesto, si inserisce la figura del consulente finanziario, il cui ruolo è socialmente riconosciuto e apprezzato per la capacità di dare risposte che nascono da uno sguardo attento alle persone e da un forte senso di responsabilità. È nostra responsabilità anzitutto informare in maniera corretta le persone e poi sostituire il torpore che il Censis ha definito “sonnambulismo” con un atteggiamento di proattività, di protagonismo positivo che ci fa rimboccare le maniche e ci aiuta a trovare una soluzione a questo quadro. È evidente, quindi, che ogni momento di incontro con i nostri clienti, siano essi eventi ristretti, o meeting più allargati, pubblici, sono occasioni di riflessione sulle tre aree con cui tutti noi ci troveremo a confrontare nel corso del tempo, cioè fragilità, bisogni e progetti di vita, e sul ruolo fondamentale che il risparmio deve assumere rispetto a queste tre aree, per diventare davvero funzionale ai nostri obiettivi».


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Redazione

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