Nicola Viscanti, head of advisors di Banca Widiba.

Quale ruolo ha il consulente finanziario nel trasmettere cultura finanziaria? Il contatto con l’investitore è anche finalizzato a questo scopo?

«Il consulente finanziario è il primo punto di contatto con la banca: il suo ruolo è quindi fondamentale per aiutare il cliente a fare scelte consapevoli e giuste per raggiungere i propri obiettivi di vita. Nella mia visione, il compito principale del consulente deve essere ascoltare attentamente l’investitore, recepire i suoi bisogni e guidarlo nella ricerca della giusta strategia per raggiungere i suoi obiettivi, attraverso il giusto mix di prodotti (fondi a gestione attiva, Etf e obbligazioni), che punti a massimizzare il rendimento, ad aumentare la diversificazione, a ridurre i rischi e possibilmente anche i costi».

Si è sempre detto che la cultura finanziaria in Italia è molto modesta. È ancora vero? Ci sono stati cambiamenti in positivo negli ultimi 10 anni o per i consulenti è sempre molto difficile fare passare i concetti finanziari base?

«Negli ultimi anni abbiamo sicuramente visto un miglioramento delle competenze e della cultura finanziaria in Italia, così come una maggiore sensibilità del sistema finanziario che si impegna maggiormente in tal senso, ma siamo ancora a livelli troppo bassi, se facciamo un paragone con gli altri paesi europei. Gli ultimi dati della Commissione europea confermano, infatti, lo scarso livello di conoscenze degli adulti italiani nella gestione del denaro, che ci posiziona al di sotto della media degli stati membri. La strada da percorrere è ancora lunga e dobbiamo essere sempre più efficaci nel coinvolgere soprattutto le nuove generazioni. In tutto ciò, possono avere un ruolo positivo le iniziative che aziende e istituzioni stanno portando avanti recentemente, coscienti che un pubblico più consapevole degli strumenti a sua disposizione e delle opportunità che possono generare sia centrale per un ulteriore sviluppo del settore».