Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit

Due stonature sono arrivate nella notte da Australia e Cina. Nel primo caso le aspettative sull’inflazione sono salite al 4,4% dal 4,1%, nel secondo i profitti industriali degli ultimi 12 mesi hanno frenato al 3,4% dal 4,3%. Per l’eurozona il primo dato arriverà alle 10:00 dall’Italia, con gli indici di fiducia dei consumatori e delle imprese in giugno, attesi rispettivamente a 97 da 96,4 e a 88,7 da 88,4. Alle 11:00 verrà pubblicata la rilevazione sui prezzi alla produzione in Italia in maggio. Si parte dalla caduta di aprile, -5,9% a/a. Fiducia dei consumatori, delle imprese e dei servizi in arrivo anche per l’intera eurozona, sempre alle 11:00 con attese a -14 (stabile) nel primo caso, 6,4 da 6,5 nel secondo e -9,6 da -9,9 nel secondo. Alle 11:30 verranno diffusi i verbali della riunione della Bank of England accompagnati da un discorso del governatore Bailey. Per gli USA (14:30), l’indice PCE prezzi principali del I° trimestre è atteso balzare a +3,6% da +2%, gli ordinativi di beni durevoli dovrebbero esseri contratti dello 0,5% in maggio da +0,7%, il PIL del I° trimestre è atteso a +1,3% t/t da +3,1%. L’indice prezzi/PIL è atteso confermare il balzo del PCE prezzi con un +3,1% da +1,7%. Le richieste di sussidi settimanali di disoccupazione sono stimate a 236.000 da 238.000.

Lo yen è sotto osservazione dopo che il cambio USD/JPY si è spinto fino ai massimi degli ultimi 38 anni e il ministro delle Finanze giapponese Shunichi Suzuki ha avvertito che un intervento è possibile se le pressioni contro lo yen dovessero renderlo necessario. La debolezza contro il dollaro ha interessato anche le altre valute mentre il petrolio ha perso terreno dopo un dato sulle scorte USA migliore delle attese.

In vista delle elezioni in Francia e in attesa dei dati di inflazione (sia Europa che USA) domani, è tornata un po’ di tensione sul mercato obbligazionario, con il rendimento del Btp che ha sfiorato il 4%.

Gli importanti appuntamenti della seconda parte della settimana e del fine settimana consigliano prudenza agli investitori. Gli indici europei hanno aperto la seduta poco mossi, con Piazza Affari che aspetta il primo storico sciopero in Borsa Italiana. Il gruppo Euronext rassicura però sulla regolarità delle contrattazioni.

Deciso ribasso per le Borse asiatiche e in particolare per gli indici più tecnologici, dopo la delusione delle previsioni di ricavi di Micron diffuse ieri sera. Su Australia e Cina hanno inoltre pesato, rispettivamente, un dato sui prezzi che avvicina la RBA alla possibilità di rialzare i tassi di interesse e il calo dei profitti delle imprese.

Wall Street ha chiuso in leggero rialzo la seduta della vigilia, trainata dai titoli tecnologici. Non si è trattato tuttavia di una chiusura convinta e le incertezze si sono concretizzate nell’after-hour, dopo che il produttore di chip Micron Technology ha pubblicato una trimestrale che ha battuto le attese ma che è stata giudicata troppo prudente sulle previsioni di ricavi per il trimestre in corso. I mercati USA sono rimasti prudenti anche in vista della pubblicazione degli stress test bancari della Fed, che hanno evidenziato un settore, negli USA, abbastanza capitalizzato per affrontare rischi economici e di mercato.


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