Testo tratto dalla ricerca “Longevity Revolution-Fate strada ai nuovi investitori”, realizzato da Invesco in collaborazione con Bva Doxa*

«C’è un’onda che sta trasformando il panorama economico e ha poco a che fare con le mode o i trend passeggeri. Insieme alla crisi climatica è il macroevento centrale nella definizione del futuro: è la longevità. Un concetto che fa riferimento non solo all’estensione dell’aspettativa di vita, ma alla possibilità di vivere meglio, con passione e vitalità, anche quando il conto degli anni aumenta. Ed è proprio questa “silver generation”, come è stata definita, a guidare una rivoluzione silenziosa ma potente. Questa generazione porta con sé energia, esperienza e una capacità di spesa che ne fanno un segmento demografico e finanziario di notevole rilevanza. In questo contesto, lo studio che abbiamo condotto in collaborazione con Bva Doxa assume un ruolo di primo piano. Non è solo una ricerca di mercato, ma una finestra aperta sul futuro, un modo per comprendere appieno le sfide e le opportunità che la longevità ci offre. Dalla ricerca è emerso che l’invecchiamento sta diventando un’opportunità per esplorare nuove esperienze, continuare a imparare e coltivare interessi personali. Atteggiamenti e modi di vivere che li pone, molto più che in passato, al centro della società. Non più una fase della vita caratterizzata dalla diminuzione delle capacità fisiche e cognitive, nonché dalla progressiva riduzione dell’attività e dell’interesse per nuove esperienze. Ora il quadro è diverso: sempre più persone anziane stanno adottando un approccio attivo e positivo nei confronti della propria età». (dalla presentazione della ricerca di Frank Di Crocco, head of banks & wealth management  di Invesco)

Una sfida e un’opportunità

La fotografia che emerge è quella di persone appagate dall’essere al passo con i tempi, socialmente utili, aperti alle novità, animati dalla voglia di imparare, disposti a mettersi in gioco anche per ciò che riguarda l’utilizzo della tecnologia. Una fotografia del tutto differente da quella che fino a poco tempo fa accompagnava la narrazione sugli anziani. E proprio per questo l’industria del risparmio gestito per anni ha parlato di silver economy puramente come investimento, come megatrend da seguire, ma finora questo segmento di popolazione è stato poco indagato come target da seguire come cliente finale. Siamo talmente concentrati a riflettere sul tema del passaggio generazionale che rischiamo di perdere di vista le esigenze di una clientela, che grazie a questa nuova longevità, può (e deve) ricevere un servizio di consulenza finanziaria mirato e adeguato. 

Ma come si offre consulenza a una clientela sempre più anziana? L’industria come deve relazionarsi con risparmiatori che dopo i 65 anni dimenticano l’importanza della pianificazione? Come sempre, il primo passo è conoscere al meglio il cliente che abbiamo di fronte. Riconoscerne le peculiarità, le attitudini. 

Bisogni ed esigenze

Chi sono i silver? Nello studio sono emersi quattro differenti tipologie di silver (forever young, impauriti, realizzatori e patriarchi) con specifiche caratteristiche e differenze. I forever young e gli impauriti sono composti, in prevalenza, da donne, ma anagraficamente appartengono a due classi diverse: più giovani nei primi casi, tra i 65-69 anni, più mature nel secondo (over 70). I realizzatori e i patriarchi hanno invece una composizione prevalentemente maschile e, come per le donne, si differenziano per età e situazione familiare. A livello professionale sono ancora operativi nel mondo del lavoro solo i soggetti più giovani (forever young e realizzatori), mentre gli altri sono fuori dal mercato del lavoro, anche da diverso tempo. 

Quali bisogni ed esigenze hanno espresso? Dignità, controllo e stabilità sono i valori chiave dei silver. Ciò che hanno costruito nel tempo li rende forti e per questo non vogliono perdere il controllo e le redini. Stiamo parlando di soggetti strutturati, fermamente convinti delle proprie idee e abitudini, con una buona cultura. Se il presente li rende forti, guardare al futuro al contrario li inquieta. La mancanza di autonomia è tra i principali timori espressi trasversalmente da queste quattro tipologie di personas. Tutti ribadiscono il desiderio di riuscire ad affrontare ansie a preoccupazioni in modo prevalentemente autonomo. E con il crescere dell’età emerge anche un desiderio di autogratificazione: potere svolgere varie attività d’interesse, riuscire a realizzare progetti, viaggiare; desideri dettati anche dalla possibilità di essere più liberi da impegni lavorativi e personali. Il 40% degli intervistati vorrebbe essere più attivo socialmente e, a differenza di quanto si possa pensare e che appartiene allo story-telling con il quale queste generazioni erano raccontate nel passato, è emersa in generale una buona propensione alla formazione e all’acquisizione di nuove competenze, la voglia di imparare cose nuove. 

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*Chi desidera leggere l’intero testo della ricerca, si può collegare al link https://www.invesco.com/it/it/approfondimenti/it/silver-gen–il-futuro-non-invecchia.html#research


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Redazione

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