Nonostante un periodo non troppo facile per la sostenibilità e l’Esg in generale, le quattro reti che fanno capo a Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking, non sembrano troppo impressionate dal fatto che il tema ha manifestato alcune difficoltà negli ultimi mesi e che talora gli strumenti Esg non hanno avuto performance brillanti. Per la società del gruppo Intesa-Sanpaolo l’impegno in questo campo resta molto forte.

A parlarne è  Simone Chelini, head of Esg & strategic activism di Fideuram Ispb Asset Management Sgr.

Quanto è importante per voi il tema della sostenibilità? Qual è nei portafogli dei clienti la presenza di strumenti finanziari che possono essere definiti Esg? C’è una crescita?

«La sostenibilità è un pilastro strategico della Divisione Fideuram – Ispb. Abbiamo sviluppato il Programma Esg, partito nel giugno 2021, proprio perché crediamo che ci permetterà di rafforzare la nostra posizione di leadership nel private banking in Italia. Il programma punta a integrare la sostenibilità in tutti gli aspetti di gestione del business e delle operation, attraverso il coinvolgimento trasversale di tutte le funzioni aziendali. 

Tra i principali obiettivi del programma ci sono: 

– la definizione del posizionamento strategico rispetto alle tematiche;

-l’integrazione della sostenibilità del modello di servizio; 

-l’inclusione dei fattori e dei rischi di sostenibilità, sia nel processo di investimento, sia nell’attività di consulenza finanziaria; 

-lo sviluppo della cultura e della sensibilità aziendale verso temi Esg. 

Proprio anche grazie al Programma Esg, oltre che al fondamentale impegno dei nostri quasi 7 mila consulenti finanziari e private banker, siamo estremamente orgogliosi di avere superato con oltre un anno mezzo di anticipo l’obiettivo di avere il 70% delle masse gestite in prodotti articolo 8 e 9 ex Sfdr che ci eravamo dati all’inizio del piano 2022-2025. In Fideuram–Ispb, dal 2022, i prodotti che promuovono caratteristiche ambientali e sociali o che hanno obiettivi di investimento sostenibile sono cresciuti del 38%».

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