Il commento di Nicolas Forest di Candriam, Simon Dangoor di GSAM e Tomasz  Wieladek di T. Rowe Price in seguito al meeting della Banca Centrale Europea

 

Nicolas Forest, CIO di Candriam, commenta:

“Il recente taglio dei tassi segnala una crescente fiducia sul raggiungimento degli obiettivi di inflazione, mentre aumentano le difficoltà per la crescita economica.

Nicolas Forest, Candriam

Nelle ultime tre settimane, i rischi al ribasso si sono intensificati. La guerra commerciale si è intensificata in seguito all’annuncio dei dazi da parte dell’amministrazione USA il 2 aprile, con l’euro che ha registrato un’impennata superiore al 5%. Le condizioni finanziarie si sono inasprite e lo slancio del credito dovrebbe attenuarsi in questo scenario caratterizzato da elevata incertezza.

In questo contesto, la BCE mantiene un approccio cauto, da valutare riunione per riunione e lascia aperte tutte le opzioni. Nelle sue dichiarazioni, la BCE ha eliminato il termine “restrittivo” in riferimento alla politica monetaria per avere piena “agilità”.

L’Europa si trova in una fase critica. Da un lato, la regione potrebbe beneficiare degli effetti positivi di misure di sostegno, come il piano fiscale della Germania e il programma “ReArm Europe”.

Dall’altro, se gli Stati Uniti entrassero in una fase di recessione, l’Europa farebbe fatica a evitare i rischi di contagio. Allo stesso tempo, la BCE deve anche affrontare pressioni disinflazionistiche: gli effetti di un calo della domanda derivanti dalle tensioni commerciali, dall’apprezzamento dell’euro e dal potenziale afflusso di prodotti cinesi a prezzi più bassi potrebbero superare le pressioni al rialzo esercitate dalle ritorsioni e dalle interruzioni della catena di approvvigionamento. Se la forza dell’euro solleva alcuni dubbi, ciò facilita il ciclo di allentamento della banca centrale.

Prevediamo ancora due tagli dei tassi da parte della BCE quest’estate. Nel frattempo, la Federal Reserve è in attesa di maggiore chiarezza su un potenziale scenario di stagflazione o di un picco temporaneo dell’inflazione.

Il mantenimento dei dazi potrebbe spingere l’inflazione statunitense verso il 5% prima di tornare al 2% con il raffreddamento dell’economia americana. Ma prevediamo tagli dei tassi nella seconda metà dell’anno.

Restiamo ottimisti sulla duration europea, soprattutto perché crescono gli interrogativi sullo status di bene rifugio dei Treasury statunitensi.”

Simon Dangoor, Head of Fixed Income Macro strategies di Goldman Sachs Asset Management, aggiunge:

“In linea con le attese, la BCE ha tagliato i tassi dello 0,25% portando il tasso di deposito al 2,25%. Poiché l’attuale incertezza del mercato continua a rappresentare un rischio per la crescita economica dell’area euro, prevediamo altri tre tagli dei tassi consecutivi nei prossimi meeting, portando potenzialmente il tasso all’1,5% quest’anno.

Monitoriamo attentamente le condizioni di domanda e offerta nel mercato obbligazionario, dove un aumento delle emissioni e il quantitative tightening della BCE potrebbero creare opportunità per gli investitori nel reddito fisso.”

Tomasz Wieladek, Chief European Economist, T. Rowe Price, conclude:

Tomasz WIELADEK

“Sebbene non si trattasse di una riunione dedicata alle previsioni, è comunque probabile che la Bce abbia analizzato gli effetti dei dazi all’interno della propria serie di modelli.

La Bce ha abbandonato il linguaggio significativamente restrittivo, ma si tratta di una semplice constatazione di prossimità al tasso neutro, non di un’indicazione della direzione futura della politica monetaria.

Sebbene la Bce non abbia presentato nuove previsioni, il testo evidenzia i rischi significativi per l’economia reale, pur riconoscendo che l’inflazione dei servizi ha già subito un rallentamento.

Il riconoscimento del rallentamento dell’inflazione, pur evidenziando i rischi per l’attività reale, è un segnale forte da parte delle Bce dell’intenzione di ridurre i tassi di riferimento in modo significativo al di sotto del tasso neutro.

L’omissione dell’accenno alla politica restrittiva in materia di tassi di riferimento va quindi interpretata in questo contesto. Questa dichiarazione è in linea con la nostra opinione secondo cui la Bce probabilmente taglierà il tasso di deposito all’1,5% o al di sotto.

I mercati finanziari continuano a sottovalutare la determinazione della Bce a riportare l’inflazione al 2% contrastando la debolezza economica. L’equilibrio dei rischi si è ora spostato verso un’inflazione inferiore all’obiettivo. E la Bce probabilmente taglierà i tassi in misura maggiore rispetto a quanto scontato dai mercati finanziari.”


Unknown's avatar
Redazione

La redazione di Fondi & Sicav è un team di esperti e appassionati di finanza, specializzati nell’analisi e nell’approfondimento di fondi comuni, SICAV e strumenti di investimento. Con un approccio chiaro e aggiornato, forniscono contenuti di qualità per guidare i lettori nelle scelte finanziarie più consapevoli.