L’Economic Team di Payden & Rygel analizza l’andamento dei rendimenti dei titoli di Stato a 30 anni da inizio 2025

 

Nonostante un nuovo declassamento del rating creditizio statunitense, è da poco passato alla Camera un disegno di legge che incrementa il deficit di bilancio. Molti investitori temono che l’aumento dei rendimenti dei Treasury sia indice di un mercato obbligazionario tormentato da problemi fiscali.

I rendimenti dei Treasury a 30 anni hanno superato il 5%. Un livello a cui non si assisteva dal 2006. Tuttavia, occorre ricordare che si tratta di un fenomeno globale. Come dimostra l’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato giapponesi a 30 anni, che da gennaio sono cresciuti di 89 punti base contro i 33 punti base dei Treasury Usa, raggiungendo i massimi dal loro debutto nel settembre 1999.

All’origine di questo movimento al rialzo vi è un insieme variegato di fattori: dall’aumento dell’inflazione in Giappone alla richiesta da parte degli investitori di un maggior “premio a termine” per assumere un rischio di duration aggiuntivo negli Stati Uniti e in Europa.

In questo contesto, l’aumento dei costi di finanziamento del debito pubblico americano potrebbe rappresentare una spinta concreta affinché i policymaker intraprendano finalmente misure volte alla riduzione del disavanzo pubblico.

 


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Redazione

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