Bond Bulletin settimanale a cura del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management 

 

Fondamentali Mercati emergenti

I cambiamenti demografici e capacità in eccesso in Cina hanno portato a una crescita economica strutturalmente debole e a una disinflazione radicata in diversi paesi del continente asiatico.

Quest’anno, tuttavia, stiamo assistendo a cambiamenti significativi in quanto le politiche statunitensi sulle tariffe stanno determinando un forte clima di incertezza sul fronte degli scambi commerciali e moderando le aspettative di crescita. I prezzi del petrolio sono diminuiti di oltre il 15% dall’inizio dell’anno e la supremazia del dollaro statunitense (USD) è stata messa in discussione.

I mercati asiatici (e in particolare Taiwan), che nel corso degli anni hanno accumulato notevoli riserve denominate nel biglietto verde, hanno rapidamente coperto la loro esposizione vendendo dollari e acquistando valute proprie, che si sono notevolmente apprezzate.

Di conseguenza, per i Paesi asiatici, il prezzo per importare energia è diminuito in modo significativo, producendo un notevole effetto disinflazionistico: l’energia rappresenta una componente rilevante nell’andamento dell’inflazione e l’Asia è un importatore netto di petrolio.

Questo ha fatto sì che nella maggior parte dei Paesi asiatici l’inflazione sia attualmente scesa abbondantemente rispetto al livello obiettivo, risultando non solo ben più bassa di quella di altri Mercati Emergenti, ma anche inferiore al tasso della maggior parte dei Mercati Sviluppati.

L’inflazione contenuta e l’indebolimento della crescita hanno indotto molte Banche Centrali asiatiche, come quelle di Cina, Filippine, Indonesia, Tailandia e Corea del Sud, a tagliare i tassi di interesse.

Valutazioni quantitative

La politica espansiva attuata dalle Banche Centrali ha comportato un calo dei tassi d’interesse nominali che oggi paiono bassi, ma il calo delle aspettative d’inflazione è stato sufficientemente forte da portare a tassi reali sostanzialmente stabili, che nel lungo termine rimangono interessanti.

I mercati del debito in valuta locale in Asia offrono “rendimenti più alti”, come nelle Filippine, in Indonesia e in India, dove superano il 6%, e “rendimenti più bassi”, considerati di qualità superiore, che includono Malesia, Tailandia, Corea e Cina. 

Fattori tecnici

Le obbligazioni asiatiche in valuta locale detenute all’estero rimangono relativamente modeste, tuttavia gli acquirenti nazionali forniscono un valido sostegno in caso di un’eventuale debolezza e hanno anche ridotto le posizioni di sovrappeso negli attivi statunitensi, rafforzando ulteriormente le valute locali. 

Cosa significa per gli investitori obbligazionari?

Manteniamo una prospettiva positiva sui mercati del debito asiatici in valuta locale. Secondo le aspettative, la compresenza di crescita contenuta e bassa inflazione favorirà un ulteriore allentamento da parte di molte Banche Centrali asiatiche.

Nello specifico, riteniamo che gli investitori obbligazionari possano trarre vantaggio da un aumento dell’esposizione al debito in valuta locale in Malesia, dove prevediamo un imminente taglio dei tassi da parte della Banca Centrale. Nell’attuale contesto economico, anche il debito in valuta locale di Filippine, India e Indonesia offre opportunità interessanti.


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Redazione

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