Questa settimana non sono previste variazioni dei tassi di interesse da parte di nessuna delle principali banche centrali. Il commneto a cura di AllianzGI
Negli Stati Uniti, i dati sulle vendite al dettaglio e sulla produzione industriale forniranno indicazioni sulla reazione dell’economia allo shock causato dall’aumento dei dazi. Si prevede una crescita modesta per entrambe. Le richieste di sussidi di disoccupazione, recentemente in aumento, rappresentano il primo segnale di possibili tensioni nel mercato del lavoro. Infine, conosceremo i risultati dell’indagine della Fed di Filadelfia, un importante indicatore del sentiment delle imprese.
Nell’area euro non sono attesi dati degni di nota. Tuttavia, gli indicatori della fiducia dei consumatori e il sondaggio ZEW forniranno un quadro del sentiment.
Nel Regno Unito, la BoE osserverà con attenzione l’indice dei prezzi al consumo (CPI) di maggio, che illustrerà la dinamica dell’inflazione. L’agenzia di statistica britannica ha comunicato che è stato commesso un errore nel CPI di aprile. Anche se l’errore non verrà corretto, l’effetto sarà una diminuzione dell’inflazione a maggio.
In Giappone l’inflazione dovrebbe restare ben al di sopra dell’obiettivo fissato dalla BoJ.
Infine, i dati sulla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio della Cina saranno importanti per il governo centrale ai fini delle decisioni circa le misure di stimolo all’economia.
Redazione
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