Sebastien Mallet, Portfolio Manager, Global Equity Division, T. Rowe Price

Il panorama degli investimenti globali sta subendo una profonda trasformazione. Da inizio anno una convergenza di frammentazione geopolitica, inflazione persistente e protezionismo commerciale statunitense sta ridefinendo le dinamiche di mercato.

Sebastien Mallet

Queste forze stanno mettendo in discussione il dominio di lunga data dei titoli growth mega cap statunitensi e inaugurando una nuova era in cui il value investing sta riacquistando importanza.

Al centro di questo cambiamento vi sono le politiche tariffarie dell’amministrazione Trump e i più ampi sforzi di deglobalizzazione. Queste misure hanno alimentato le pressioni inflazionistiche e innalzato i tassi di interesse, spingendo gli investitori a orientarsi verso strategie che privilegiano l’approccio difensivo, la diversificazione e il potenziale di rialzo tangibile.

I SETTORI CHE RISCUOTONO INTERESSE

In questo contesto, i settori tradizionalmente sottovalutati, come i materiali, l’industria e la finanza, stanno riscuotendo un rinnovato interesse da parte degli investitori grazie alla loro resilienza e alle valutazioni di ingresso interessanti.

Il passaggio da un decennio di investimenti orientati alla crescita, alimentati da tassi di interesse estremamente bassi e da un’abbondante liquidità, è stato graduale ma decisivo. La posizione anti-commerciale nei confronti della Cina, in particolare nel settore tecnologico, ha introdotto volatilità, soprattutto nei semiconduttori, incoraggiando ulteriormente il passaggio a strategie orientate al valore. Gli investitori sono nuovamente alla ricerca di diversificazione.

LE AREE GEOGRAFICHE DA PRIVILEGIARE

Questo cambiamento non è limitato agli Stati Uniti. Il capitale globale sta affluendo sempre più verso regioni come l’Europa, dove le risposte politiche, tra cui la spesa per le infrastrutture e la difesa, stanno creando un terreno fertile per i titoli value.

Storicamente, le società statunitensi hanno rappresentato oltre il 70% della capitalizzazione di mercato dell’indice MSCI World. Tuttavia, la ridirezione dei flussi commerciali e di capitale dovuta ai dazi e agli sforzi di reshoring potrebbe alterare questo equilibrio, offrendo opportunità interessanti nei mercati non statunitensi.

E L’INFLAZIONE. CHE RUOLO GIOCA?

L’inflazione persistente è un altro fattore favorevole per il value. In contesti inflazionistici, gli utili correnti hanno la precedenza sulle proiezioni di crescita futura, favorendo i titoli value. Il settore finanziario, in particolare il bancario europeo, ha beneficiato dell’aumento dei tassi di interesse, con un miglioramento dei margini di interesse netti e prospettive di utili più solide. Continuiamo a vedere segnali a sostegno della nostra opinione che i tassi di interesse e l’inflazione potrebbero rimanere più elevati più a lungo.

L’IMPORTANZA DEL CAPEX

Un fattore chiave di questa rinascita globale del value è il previsto aumento della spesa in conto capitale (capex), soprattutto al di fuori degli Stati Uniti. Mentre il periodo post-crisi finanziaria ha favorito le aziende tecnologiche con modelli di business basati su attività immateriali, l’attuale domanda di beni tangibili sta dando impulso a settori come quello industriale, energetico e dei materiali, tutti in linea con i principi del value investing.

ASSET ALLOCATION

Per gli asset allocator, questo cambiamento sottolinea l’importanza di ribilanciare l’esposizione azionaria. Un’eccessiva esposizione all’indice delle mega cap tecnologiche statunitensi rischia di trascurare i settori tradizionali value come quello finanziario ed energetico. Un approccio diversificato e globale all’investimento value è essenziale per chi cerca di navigare nelle complessità del mercato odierno.

Nonostante l’incertezza che continua a circondare la politica statunitense, alcune parti dell’economia globale rimangono resilienti. Tuttavia, permangono i rischi di stagflazione e recessione, e le vendite sincronizzate di azioni, obbligazioni e dollaro statunitensi riflettono il calo della fiducia degli investitori nella leadership economica americana. Riteniamo che ciò crei un’opportunità per una più ampia partecipazione ai mercati globali.

Gli spread di valutazione sui mercati globali continuano a evidenziare opportunità interessanti, in particolare nel settore finanziario, sottopesato negli indici di riferimento growth. Le banche e le assicurazioni, soprattutto in Europa, sono ben posizionate per beneficiare di tassi di interesse strutturalmente più elevati e di un miglioramento dei rendimenti da investimenti.


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Stefania Basso

Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.