L’indice che fotografa l’andamento dei Gilt ha perso il 30% dal suo picco massimo. E’ ora di passare all’acquisto? Chris Iggo, Chief Investment Officer di AXA IM Core

Gran parte dell’aumento dei rendimenti dei Gilt britannici dall’inizio del 2022 è avvenuto durante la fase di rialzi della Bank of England: il 92% dell’aumento del rendimento a 10 anni e il 79% di quello a 30 anni si è concentrato in quel periodo. Nel 2025, la volatilità dei rendimenti obbligazionari si è ridotta nei mercati di Regno Unito, Stati Uniti e Germania rispetto al 2024, segnalando aspettative sui tassi più stabili.
Il caso dei Gilt trentennali
Nel 2025, i rendimenti a lungo termine sono continuati a salire a livello globale rispetto ai tassi a breve, anche mentre le Banche Centrali iniziavano ad allentare. La volatilità rimane nei limiti storici – ben più bassa, ad esempio, rispetto al movimento di 180 punti base sui Gilt trentennali nel settembre 2022. Tuttavia, il Regno Unito ha registrato una performance particolarmente negativa, a causa dello scetticismo degli investitori legato all’instabilità politica e ai dubbi sulla credibilità fiscale del nuovo governo in carica dal luglio 2024.
Questa mancanza di fiducia si riflette in un premio di 72 punti base sui rendimenti dei Gilt trentennali rispetto ai Treasury statunitensi. Tuttavia, la domanda degli investitori resta forte: un’emissione recente di Gilt decennali per 14 miliardi di sterline ha ricevuto ordini per 140 miliardi, inducendo l’Ufficio di Gestione del Debito a cancellare un’asta programmata di titoli trentennali.
Il governo britannico ha annunciato che il prossimo appuntamento fiscale, ovvero il Budget 2025, sarà presentato il 26 novembre
Si tratta di una data posticipata rispetto alle attese e riflette la necessità di più tempo per decidere sul fronte fiscale. Fino a quando non emergeranno indicazioni più chiare, i Gilt potrebbero continuare a sottoperformare rispetto agli altri mercati obbligazionari. Tuttavia, un taglio dei tassi da parte della Fed, o dati del lavoro più deboli negli Stati Uniti, potrebbero consentire un calo dei rendimenti anche per i Gilt, nel contesto di una risposta globale. In ogni caso, i rendimenti trentennali al 5,8% sono a mio avviso interessanti, e il governo ha dimostrato di non avere necessità di vincolarsi a quella scadenza con costi così elevati.
I Gilt con scadenza superiore a 15 anni rappresentano ora solo il 29% del mercato complessivo dei Gilt convenzionali, rispetto a quasi il 50% del 2020. Un’ulteriore buona notizia potenziale è che i dati recenti sulla crescita nel Regno Unito sono stati un po’ più solidi.
Esaminando il drawdown dell’indice Gilt del Regno Unito, si può osservare che gli investitori passivi hanno perso oltre il 30% dal picco – e che queste perdite non sono state ancora recuperate. Ma il punto è che la maggior parte è avvenuta nel 2022: per perdere un altro 30%, il rendimento di mercato dovrebbe salire al 9% – e io, francamente, scommetterei contro questa eventualità.
Redazione
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