A colloquio con Silvio Vergallo, Responsabile Governativi Euro, Inflazione di Eurizon

 

Viste le tensioni provocate dall’incertezza politica in Francia e dal conseguente de-rating operato da Fitch sui titoli di stato di Parigi, quali sono le vostre preferenze sui government bond area euro in termini di scadenze, duration e affidabilità creditizia?

 

Silvio Vergallo

La crescente presenza delle istituzioni europee – dalle politiche di intervento della Banca Centrale all’emissione di bond dell’Unione Europea – ha ridimensionato il peso delle agenzie di rating nella valutazione dei titoli di Stato europei.

Oggi, ciò che conta davvero per gli investitori è il livello di disavanzo primario e la capacità dei mercati di assorbire l’offerta di titoli.

Su questo fronte i progressi sono stati significativi: agli attuali livelli di pricing, diversi player – dalle banche alle assicurazioni fino agli investitori istituzionali internazionali – tornano a mostrare un forte interesse verso i governativi europei.

La Società, coerentemente, mantiene una view positiva sull’intera asset class dei titoli governativi europei a spread: a parità di rischio, offrono un ritorno atteso interessante. E, grazie alla pendenza della curva e alla maggiore liquidità, risultano sempre più competitivi anche rispetto alla componente creditizia.

L’inflazione ha abbassato la guardia ma, a detta di molti, non è stata del tutto sconfitta. In questa fase di mercato quanta importanza date all’interno dei portafogli ai titoli di stato inflation linked dell’Eurozona?

L’inflazione nell’ultimo anno è tornata a crescere a un passo coerente con l’obiettivo della BCE, grazie alla discesa dei prezzi  dell’energia ma restano ancora in piedi i temi geopolitici il cambiamento climatico e la ridotta disponibilità della base di lavoratori con il rischio di pressioni sui salari.

Per coprire questi rischi una diversificazione del portafoglio obbligazionario su inflation linked bond rappresenta una buona copertura dal momento che i livelli impliciti di BEI sono sotto al 2% su tutte le curve e i livelli di tasso reale sono molto interessanti. Privilegiamo anche per questi strumenti emissioni italiane e spagnole sulle scadenze intermedie (2032-3035) in quanto offrono un interessante livello di rendimento e data la ripidità della curva dei rendimenti buone prospettive in termini di carry e rolldown.

 


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Stefania Basso

Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.