Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management

obbligazioni

 

Il debito dei Mercati Emergenti sta per concludere un anno molto positivo: i notevoli guadagni realizzati da titoli di Stato, debito societario e obbligazioni in valuta locale lo rendono il segmento obbligazionario più remunerativo. L’ascesa del debito dei Mercati Emergenti proseguirà a ritmo sostenuto realizzando buone performance anche in futuro?

Fondamentali

La scorsa settimana Washington ha ospitato le assemblee generali annuali della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale dalle quali è emersa una chiara conclusione: i Mercati Emergenti sono di nuovo in auge e un numero crescente di operatori intende parteciparvi.

I dazi continuano a far notizia, ma non hanno inciso negativamente sui Paesi Emergenti le cui economie si stanno riorientando verso il consumo interno, riducendo la dipendenza dalle esportazioni verso gli Stati Uniti. Ci si aspetta che le agenzie di rating annuncino più promozioni che declassamenti per questi Paesi e che le insolvenze restino contenute e legate a situazioni contingenti.

Grazie a una crescita economica vigorosa e a un’inflazione contenuta, ci aspettiamo una convergenza tra le principali economie dei Mercati Emergenti e le loro controparti dei Mercati Sviluppati che hanno fondamentali macroeconomici e strutture sociali simili. Come rilevato dai nostri analisti, le autorità dei Mercati Emergenti hanno tracciato un percorso attraverso il quale mirano ad assicurarsi una crescita futura.

Valutazioni quantitative

L’elevata domanda di reddito fisso ha provocato una compressione generalizzata degli spread in tutti i settori. Con le Banche Centrali di tutto il mondo che hanno iniziato a tagliare i tassi e con un premio offerto sullo spread modesto, i rendimenti sono diminuiti e gli investitori sono in cerca di nuove opportunità che offrano i rendimenti di una volta. Nonostante la contrazione dei differenziali di rendimento nei Mercati Sviluppati, nella maggior parte dei Mercati Emergenti è ancora possibile trovare opportunità remunerative.

Va sottolineato che la convergenza dei fondamentali tra Mercati Emergenti e Mercati Sviluppati ha fatto sì che in alcune economie emergenti siano stati registrati spread negativi rispetto ai Treasury statunitensi. Gli investitori si accorgeranno che spesso i titoli dei Mercati Emergenti sono scambiati con un premio rispetto alle emissioni dei Mercati Sviluppati con rating simile, per via dell’elevato livello di rischio atteso solitamente associato ai Mercati Emergenti.

Tuttavia, il rischio percepito è spesso maggiore del rischio effettivo, il che significa che il premio sullo spread remunera abbondantemente gli investitori nel lungo termine. Quanto al debito in valuta locale, data l’inflazione contenuta, i rendimenti reali dei Mercati Emergenti sono elevati, il che offre alle Banche Centrali di questi Paesi l’opportunità di ridurre il costo del denaro e agli investitori di trarre vantaggio sia dal reddito corrente sia dal potenziale apprezzamento futuro del capitale.

 Fattori tecnici

Il quadro tecnico si prospetta a favore del debito dei Mercati Emergenti per gli ultimi mesi dell’anno. Nel 2025, la maggior parte delle emissioni di nuove obbligazioni ha riguardato titoli Investment Grade di qualità elevata, mentre gli emittenti più rischiosi, ad alto rendimento, rinviano le operazioni di rifinanziamento in attesa che i tassi scendano oppure cercano altre fonti per rifinanziarsi. Inoltre, abbiamo riscontrato che gli investitori stanno aumentando le posizioni verso questa classe di attivo. Sulla scia delle incertezze create dagli annunci del Liberation Day, gli investitori avevano preso le distanze dal debito emergente.

Ora, però, prendendo atto della buona tenuta di questa asset class, sono tornati a investire, incrementando successivamente le proprie allocazioni. Riteniamo che questa resilienza sia da ricondurre alla forza e alla crescita dei mercati finanziari interni dei Paesi Emergenti e al fatto che una quota maggiore del loro debito sia in mano a investitori locali. Questo significa che nelle fasi di turbolenza generalizzata dei mercati, il debito emergente non sarà così volatile come accaduto in passato.

 

Cosa significa per gli investitori obbligazionari?

Alla luce della buona performance del debito dei Mercati Emergenti, gli investitori si chiedono se questa corsa continuerà o se prima o poi ci sarà una battuta d’arresto. Indubbiamente eventuali insolvenze potranno fare notizia, ma ci aspettiamo che restino dei casi isolati e la gestione attiva farà la differenza. Il miglioramento dei fondamentali dei Paesi Emergenti, insieme alle valutazioni relative interessanti, porterà gli investitori ad aumentare le esposizioni verso questa classe di attivo. Ci aspettiamo, quindi, che l’ascesa del debito dei Mercati Emergenti prosegua la sua corsa.


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Redazione

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