IT, coniugare ottimismo con realismo. Il contesto macroeconomico rimane favorevole per i mercati azionari, ma, secondo Carmignac , bisogna prestare particolare attenzione a due fattori: l’evoluzione dei tassi di interesse reali e le dinamiche degli investimenti nell’intelligenza artificiale

Entrambi non mostrano attualmente segnali di rischio immediato, ma meritano un attento monitoraggio. È proprio il settore tecnologico il tema dell’approfondimento tenuto lo scorso 4 novembre dalla società.
Sull’argomento, Kristofer Barrett, head of global equities dell’asset manager francese, ritiene che l’intelligenza artificiale (Ai) continui a rimanere di grande interesse e si attende una crescita esponenziale delle capacità computazionali, dello sviluppo di nuovi modelli e algoritmi. Grazie a questa tecnologia, il cui utilizzo conviverà con i programmi di software, sarà possibile ridurre significativamente i costi e migliorare l’efficienza dei processi.
Permane la fiducia nell’evoluzione del mercato…
Ciò che rende Barret fiducioso sono gli investimenti nell’intelligenza artificiale che continuano a crescere a un ritmo sostenuto: la spesa dei principali attori del settore, gli “hyperscaler”, dovrebbe aumentare di quasi il 50% nel 2025 e poi del 20% nel 2026, sostenuta dall’innovazione e dai notevoli guadagni di produttività che essa genera. Lo dimostrano i risultati e le guidance pubblicate in occasione della recente stagione degli utili aziendali, dove Meta, Amzon, Microsoft e Alphabet hanno annunciato Capex per quest’anno in salita del 59% e del 33% per il prossimo.
…Ma bisogna prestare attenzione
Se lo scenario a tendere sembra positivo, Barrett non ha mancato di elencare alcune questioni che potrebbero essere fonti di preoccupazione. Nello specifico, il responsabile azionario globale ha parlato dei possibili rischi di colli di bottiglia all’interno delle catene di fornitura provocati dall’elevata domanda di chip e l’incapacità delle foundry di soddisfarla e del consistente fabbisogno energetico da parte dei data centre. A ciò ha aggiunto l’eccesso di clamore legato agli accordi di lungo periodo raggiunti da alcuni hyperscaler che potrebbero essere scontati troppo velocemente dal mercato, prima che producano effettivamente dei risultati concreti. Infine, non va dimenticato che la febbre per l’It ha trascinato al rialzo anche titoli di aziende tecnologiche che non risultano profittevoli.
Bene gli utili aziendali
Durante l’approfondimento, Somesh Batra, tech analyst, ha commentato gli utili delle aziende It del terzo trimestre. Le sorprese positive, nonostante i livelli elevati già raggiunti, sono continuate. Nello specifico, considerando un basket di società legate all’Ai (Amazon, Meta, Microsoft, Nvidia, Amazon, Tsmc. Sk Hynix, Asml, Amphenol, Vertiv, Celestica) è emerso che la media di aumento dei ricavi è stata del 28% e del 69% per gli Eps, che hanno sorpreso al rialzo del 18%.
Secondo l’analista, questi risultati sono stati resi possibili dal diverso utilizzo dell’Ai. Sino allo scorso anno, infatti, il focus era in un a fase di pre-training, ossia ogni informazione relativa a ogni dato che gli esseri umani avevano creati veniva data all’Ai per memorizzarla e generalizzarla.
Nel 2025, però, l’attenzione è passata al post-training: si è tratta di insegnare all’Ai come risolvere i problemi, come pensare passo dopo passo per risolvere quesiti più complessi (software engineering, software coding, customer support, etc.) che richiedano un ammontare cospicuo di attività computazionale. Nello svolgere questa funzione avviene che i modelli usati diventano sempre più smart e. di conseguenza, sono più utilizzati dalle persone: è il fenomeno dell’inferenza.
Conclusioni
Per quanto riguarda l’approccio al mercato, diventa necessario, secondo Barrett, essere “realisti” in termine di posizionamento nel settore tecnologico ed essere guidati dai principi che guidano gli investimenti. Le valutazioni di questo segmento di mercato sono elevate per la componente semiconduttori e hardware, mentre quella software stratta a multipli più contenuti. In merito alle magnifiche sette, però, non va ignorato che il Cfroi generato è decisamente superiore, se non addirittura doppio, alla media del mercato negli ultimi 10 anni e le attese sono che questo trend continui, anche se il ritorno in termini percentuali sarà inferiore.
Pinuccia Parini
Dopo una lunga carriera in ambito finanziario sul lato, sia del sell side, sia del buy side, sono approdata a Fondi&Sicav

