“Il futuro non attende” è il titolo che Pictet Asset Management ha dato alla quinta edizione dell’Osservatorio Edufin dedicato all’analisi dello stato dell’arte dell’alfabetizzazione finanziaria in Italia
È una scelta non casuale che racchiude in sé l’urgenza di un cambiamento in materia di conoscenza finanziaria: un risparmiatore educato all’investimento potrà più facilmente realizzare i propri progetti di vita. La ricerca è stata realizzata da Pictet Am sotto la Direzione di Nicola Ronchetti, fondatore e ceo di Finer Finance Explorer, Istituto di ricerca specializzato in ambito finanziario.
CRESCE LA CAPACITÀ DI RISPARMIARE…
Dall’inchiesta emerge che oltre il 90% degli italiani si interessa di finanza: è un dato positivo che non si traduce però in un cambiamento nei confronti del risparmio che a fatica si trasforma in investimento. Le ragioni sono, principalmente, la difficoltà nell’individuare il giusto referente per i propri investimenti (44% del campione) e la paura di farsi prendere dal panico nei momenti di crisi sui mercati (37% del campione).
Infatti, nel 2025 aumenta la capacità di risparmiare, seppur senza pianificazione o regolarità, ma cresce anche l’ansia finanziaria che interessa il 73% del campione. Il 66% dichiara di risparmiare per eventuali emergenze e per una maggiore tranquillità finanziaria, tra cui, però, non rientra la previdenza complementare per l’82% degli intervistati e solo l’1% del segmento a bassa alfabetizzazione finanziaria — probabilmente più fragile — la considera a questo scopo. Colpisce il fatto che il 56% del campione conta sul sistema pensionistico pubblico o su eredità e lasciti familiari: si delega così allo Stato e alla famiglia il proprio futuro.
…E DOMINA LA PAURA NEI CONFRONTI DELL’INVESTIRE
La paura è il sentimento prevalente per il 68% degli intervistati e solo le maggiori conoscenze finanziarie consentono di avere un migliore equilibrio emotivo. L’orizzonte di breve periodo continua, pertanto, a dominare le scelte di investimento, con portafogli composti in media per il 49% da obbligazioni e per il 19% da liquidità.
L’unione tra incertezza economica e geopolitica, mancanza di punti di riferimento e timori per il futuro rende complessa la gestione delle emozioni negli investimenti, che condizionano spesso o sempre le decisioni per il 50% del campione, con una chiara prevalenza di emozioni negative, come la paura delle perdite, indicata dal 68% degli intervistati.
CRESCONO BOND E LIQUIDITÀ NEI PORTAFOGLI
Anche nel 2025 nei portafogli degli investitori è prevalsa prudenza e avversione al rischio, che incrementano ulteriormente obbligazioni (49%) e liquidità (19%) a discapito delle azioni, arretrate all’8%. Soltanto gli investitori con grandi patrimoni presentano una composizione di portafoglio maggiormente diversificata ed equilibrata. In modo controintuitivo, gli over 55 detengono la quota maggiore di azioni (14%), mentre gli under 40 presentano un portafoglio composto al 51% da obbligazioni e al 25% dalla liquidità.
Questa tendenza conferma l’inclinazione degli italiani a considerare il denaro come elemento di sicurezza e protezione, due caratteristiche che guidano le decisioni d’investimento cui si aggiunge il rendimento, seguito quest’anno dal dividendo/cedola al terzo posto.
ANCORA “SHORTERMISMO”
Alla luce di quanto rivelato dai dati, non sorprende che ci sia una difficoltà a considerare una pianificazione di lungo termine, che potrebbe essere testimoniata dall’approccio ai piani di accumulo: sebbene la conoscenza e l’utilizzo di questi strumenti abbia registrato un lieve aumento rispetto all’anno passato, l’adozione riguarda principalmente i Boomer, la GenX e i segmenti a più alta patrimonializzazione.
NUOVE FONTI DI INFORMAZIONE
I social network si consolidano sempre più quali canali di informazione finanziaria, con una crescita del 15% negli ultimi quattro anni. Accanto ai social, fa il suo ingresso anche l’AI, ritenuta una fonte affidabile dal 12% degli intervistati. L’AI sta prendendo rapidamente piede nello svolgimento delle attività di ogni giorno, ma, se si considera il suo utilizzo in ambito finanziario il quadro è opposto: oltre l’80% del campione dichiara di usarla molto poco o per niente.
Sembra quindi evidente che, quando si tratta di ricercare una guida per approfondire temi finanziari o ricevere consigli di investimento, questa tecnologia non è percepita quale strumento affidabile; anzi, oltre la metà degli intervistati dichiara di non fidarsi, mentre solo il 23% ripone in essa una discreta fiducia.
Daniele Cammilli, head of marketing di Pictet Asset Management, in occasione della presentazione della ricerca alla stampa, ha offerto alcuni spunti di riflessione affinché venga impressa una ulteriore accelerazione all’educazione finanziaria nel nostro Paese. Innanzitutto, ha rimarcato l’importanza di fare cultura finanziaria sin dalla tenera età e di cambiare il linguaggio con cui l’argomento viene affrontato. Da questo punto di vista, anche il concetto di assunzione del rischio deve essere fatto proprio dal risparmiatore nel momento in cui approccia i mercati finanziari.
Al fine di favorire ciò, è essenziale identificare i pivot per trasformare i risparmi in investimenti in un contesto in cui ci sia maggiore coordinamento tra pubblico e privato e in cui siano identificati anche gli incentivi per favorire un cambio di atteggiamento nei confronti delle decisioni d’investimento.
Cammilli ha inoltre dichiarato “Nella ricerca di quest’anno emerge chiaramente che, nonostante i progressi nell’interesse e nella volontà di ampliare le proprie conoscenze, la strada da fare è ancora lunga. Occorre non solo orientare l’attenzione verso contenuti adatti alle diverse generazioni, ma anche guidare i risparmiatori ad una corretta educazione agli investimenti. A questo scopo, la recente raccomandazione della Commissione Europea impone una riflessione sulle best practice di altri paesi dell’UE e sulle migliori modalità di collaborazione tra istituzioni pubbliche e soggetti privati”.
Pinuccia Parini
Dopo una lunga carriera in ambito finanziario sul lato, sia del sell side, sia del buy side, sono approdata a Fondi&Sicav

