Goldman Sachs Asset Management ha pubblicato il suo Investment Outlook per il 2026

 

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I catalizzatori per gli investitori

“Riteniamo che gli investitori abbiano bisogno di un approccio realmente diversificato e multi-asset, che combini un posizionamento cross-asset attivo, una selezione titoli granulare, una gestione del rischio disciplinata e coperture esplicite dei rischi di coda, con l’obiettivo di proteggere il capitale e al tempo stesso individuare nuove opportunità di crescita”, ha dichiarato Alexandra Wilson-Elizondo, Global Co-Cio Multi Asset Solutions”.

Questo approccio trova radici in un contesto di mercato in cui, nei due anni passati, la diversificazione tradizionale di un portafoglio 60/40 non ha offerto particolari benefici agli investitori: i rischi potenziali di inflazione, geopolitici e di una troppa elevata concentrazione possono essere mitigati dalla presenza in portafoglio di asset private e reali.

Mercato azionario

Mentre i “Magnificent 7” continuano ad incrementare la propria quota di mercato grazie a core business solidi e a reinvestimenti strategici, la forte capacità di generare utili di queste aziende potrebbe favorire ulteriori rialzi. Gli investimenti in Ai degli hyperscaler (tra cui Amazon, Google, Meta, Microsoft e Oracle) dovrebbero rimanere solidi nel 2026. Tuttavia, il trend del “big gets bigger” non è del tutto uniforme.

“Ci saranno vincitori e vinti” ha rimarcato Osman Ali, portfolio manager Quantitative Investment Strategies, che si attende, in prospettiva, “minore concentrazione sul mercato”. In merito alle preoccupazioni legate alla presenza di una bolla speculativa, il gestore ne ha fugato i timori, pur riconoscendo le valutazioni elevate di alcuni titoli; a tendere, e ha ipotizzato una normalizzazione del trend in atto. Inoltre, non ha mancato di ricordare che la sempre maggiore adozione dell’Ai da parte delle imprese creerà opportunità per le piattaforme che supportano le aziende nell’integrazione di questa tecnologia.

In Europa, sono attesi un aumento degli investimenti in capex, sostenuti da maggiore flessibilità fiscale e reindustrializzazione. I mercati europei hanno il potenziale per continuare a sovraperformare nei settori difesa, energia e finanziari, mentre un miglioramento delle performance nei settori attualmente in ritardo sarà fondamentale per un progresso più ampio del mercato e per sostenere gli afflussi nell’azionario europeo. Inoltre, ha aggiunto Osman Al, “le valutazioni sono attrattive” La borsa europea tratta a un P/E di 16 rispetto a 25 negli Usa. “Con le aspettative di una crescita economica duratura in Europa continentale fino al 2026, le strategie quantitative possono aiutare a orientarsi tra frammentazione, complessità e inefficienze dei mercati europei”, ha aggiunto.

I venti favorevoli generati dal moderato aumento dell’inflazione, dalla politica monetaria stabile e dal potenziale aumento del sostegno fiscale da parte del governo Takaichi dovrebbero persistere fino al 2026. Anche i megatrend globali, tra cui l’intelligenza artificiale, la forza del settore dei semiconduttori e i cambiamenti geopolitici, sostengono questo mercato.

Nel 2025 i mercati emergenti sono stati sostenuti da diversi fattori macroeconomici, tra cui l’indebolimento del dollaro statunitense, il calo dei prezzi del petrolio, l’attenuazione dell’inflazione e la posizione accomodante della Federal Reserve, mentre nel 2026 potrebbero registrare una performance superiore alla media. Attualmente i titoli azionari di questi mercati sono scambiati con uno sconto di circa il 40% sul P/E forward rispetto ai titoli azionari statunitensi, al di sotto della media a lungo termine. Si prevede che tale sconto si ridurrà, considerato il solido profilo in termini di utili dei mercati emergenti. In particolare è stato evidenziato un ritorno degli investitori sul mercato cinese

Mercati a reddito fisso

Chi investe nel 2026 dovrà bilanciare i segnali macroeconomici a breve termine che seguiranno la pubblicazione dei dati economici statunitensi non ancora divulgati, la crescente incertezza riguardo alla salute fiscale dell’economia americana e il potenziale di crescita derivante dal boom degli investimenti in intelligenza artificiale. Crescono i timori di una possibile inversione del ciclo del credito, con le recenti vicende politiche in Francia e Giappone che evidenziano quanto rapidamente possano cambiare le attese.

“Continuiamo a ritenere che il reddito fisso offra opportunità interessanti per gli investitori, sia da una prospettiva tecnica, sia fondamentale. Tuttavia, l’equilibrio dei rischi sta cambiando e richiede un approccio sempre più dinamico alla gestione del portafoglio”, ha commentato Kay Haigh, Co-Cio of Fixed Income. La posizione dell’asset management sui titoli governativi americani è neutrale con uno steepening bias, posizione quest’ultima che vale anche per i mercati del Vecchio continente.

Goldman Sachs Asset Management intravede la possibilità di due tagli da parte della Fed nel 2026. La Bce potrebbe mantenere invariati i tassi nel prossimo futuro, mentre la BoE potrebbe riprendere i tagli a dicembre. Il Giappone, con la sua inflazione elevata e la crescita robusta, spingerà probabilmente la BoJ ad aumentare i tassi. Questa prospettiva è rafforzata dai recenti cambiamenti politici e dal passaggio a una politica fiscale più espansiva. Per quanto riguarda il credito, nonostante gli spread si siano ristretti, il carry è una valida ragione per considerare il mercato e diverse opportunità possono essere colte: dagli Hy ai Clo con rating AAA.

Tuttavia, sarà importante monitorare l’evoluzione del mercato e i segnali di comportamenti tipici della fase finale del ciclo, insieme al potenziale di deregolamentazione o riduzione dell’incertezza politica.

Mercati privati

La “democratizzazione” dei mercati privati sta proseguendo e questo è un’evoluzione importante per la diversificazione dei portafogli anche per chi non detiene grandi patrimoni. Il private equity occupa la parte più consistente all’interno degli asset alternativi e Krsitin Olson, Global Head of Alternatives for Wealth Goldman Sachs, ritiene che: “Ci sarà un’accelerazione di questo segmento di mercato del trend iniziato nel 2025.

Il valuation gap sta iniziando a restringersi e le componenti growth e venture si stanno rivelando le più interessanti per il 2026”. La ricerca di settori a più alta crescita dovrebbe continuare. Esistono potenziali opportunità per gli investitori che presentano dry powder per fornire capitale ad aziende leader di settore che in precedenza potevano risultare fuori portata a causa delle valutazioni elevate nei round precedenti. Il trend a lungo termine che vede le aziende intenzionate a rimanere private più a lungo prosegue e le dimensioni delle società e gli importi di capitale che cercano lasciano intravedere una crescente domanda di round di finanziamento su scala growth equity piuttosto che venture.

Un contesto più favorevole per le operazioni di M&A dovrebbe stimolare una maggiore domanda di finanziamenti per il credito; tuttavia, fintanto che l’offerta di credito rimarrà robusta, gli spread resteranno probabilmente entro il range.


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Redazione

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